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3 luglio 2012

Bene razionalizzare ma no a tagli indiscriminati

La spending review inmateria di giustizia non deve causare perdita di qualitàdell'Amministrazione ma essere occasione di generalerazionalizzazione del sistema per attuare non solo presuntirisparmi, bensì un investimento volto a migliorare il servizio e adare un nuovo futuro alla giustizia italiana. La giustizia deveessere efficiente, adeguata ai tempi, in grado di rispondere alleesigenze dei cittadini e di contribuire al processo di rilanciodell'economia. No, quindi, ai tagli indiscriminati di personale edi risorse, che provocherebbero danni gravi e irreparabili alfunzionamento della giustizia, con ulteriore aumento dei tempi didefinizione dei processi nonché dei costi dei risarcimenti dovutidallo Stato.


La spending review in
materia di giustizia non deve causare perdita di qualità
dell'Amministrazione ma essere occasione di generale
razionalizzazione del sistema per attuare non solo presunti
risparmi, bensì un investimento volto a migliorare il servizio e a
dare un nuovo futuro alla giustizia italiana.



La giustizia deve essere
efficiente, adeguata ai tempi, in grado di rispondere alle esigenze
dei cittadini e di contribuire al processo di rilancio
dell'economia. No, quindi, ai tagli indiscriminati di personale e
di risorse, che provocherebbero danni gravi e irreparabili al
funzionamento della giustizia, con ulteriore aumento dei tempi di
definizione dei processi nonché dei costi dei risarcimenti dovuti
dallo Stato.



L'Anm, nel condividere l'obiettivo
generale di riduzione della spesa pubblica, ritiene necessaria
l'attuazione della revisione delle circoscrizioni che va effettuata
superando le diverse criticità della legge delega e delle versioni
ufficiose sino ad ora apparse sugli organi di stampa. E', inoltre,
indispensabile un complessivo piano di investimenti in risorse, da
molti anni in costante diminuzione per effetto delle manovre
finanziarie.



L'Anm, per ridurre i costi e per
reperire nuove risorse nell'immediato, propone:




  • l'obbligatorietà e la gratuità, per i gestori concessionari,
    delle prestazioni relative alle intercettazioni, unite a una
    riduzione delle spese, da un lato per l'esecuzione delle operazioni
    tecniche, dall'altro per le trascrizioni;


  • la generale e definitiva attuazione del processo civile
    telematico; la digitalizzazione del fascicolo penale;
    l'informatizzazione dei registri; l'adozione di procedure solo
    informatiche per la trattazione di procedimenti seriali; la
    capillare diffusione della pec (posta elettronica certificata) sia
    nel civile sia nel penale;


  • la decriminalizzazione di illeciti di scarso allarme
    sociale;


  • la previsione di ulteriori ipotesi di sanzioni alternative al
    carcere;


  • l'introduzione di meccanismi volti a una gestione sistemica del
    contenzioso seriale nei settori
    previdenziale/assicurativo/infortunistico;


  • la sospensione del processo penale nei confronti degli imputati
    irreperibili;


  • la rivisitazione del patrocinio a spese dello Stato;


  • la possibilità di un immediato e generalizzato riutilizzo dei
    beni sequestrati e destinati alla confisca;


  • la riforma della disciplina delle spese di custodia dei beni
    sequestrati.



Un ulteriore considerevole
risparmio sia di costi sia di personale potrebbe derivare, ancora,
da una riorganizzazione del ministero della Giustizia con due
dipartimenti a fronte degli attuali quattro; dal recupero di
personale attraverso la riduzione del numero degli Enti
territoriali (Province in primis) e da interventi fiscali mirati
sui patrimoni piuttosto che sui trattamenti retributivi.



A tale riguardo, l'Anm considera
non necessari - oltre che iniqui e punitivi - ulteriori interventi
sul trattamento economico e previdenziale del pubblico
impiego,  già attualmente interessato, per il triennio
2011-2012-2013, da provvedimenti selettivi e fortemente
penalizzanti (blocco per tre anni degli aumenti stipendiali,
decurtazione progressiva dell'indennità giudiziaria, contributo di
solidarietà, sorta di tassa occulta limitata al settore
pubblico).




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