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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

13 marzo 2013

Manifestazione a tribunale Milano, messi in discussione principi democrazia

L'Associazione nazionale magistratisottolinea che la manifestazione messa in atto da un gruppo diparlamentari all'interno del palazzo di giustizia di Milano, mentreera in corso la celebrazione di un processo, ha messo indiscussione e in grave tensione i principi fondamentalidell'ordinamento democratico, quali la separazione fra i poteridello Stato e l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura,consacrati nell'art. 104 della nostra Costituzione. Talemanifestazione fa seguito alla falsa accusa, rivolta ai magistrati,di voler realizzare una persecuzione giudiziaria e a insultiintollerabili, rivolti alla Magistratura, definita "più pericolosadella mafia" e "cancro della nostra democrazia".


L'Associazione nazionale magistrati
sottolinea che la manifestazione messa in atto da un gruppo di
parlamentari all'interno del palazzo di giustizia di Milano, mentre
era in corso la celebrazione di un processo, ha messo in
discussione e in grave tensione i principi fondamentali
dell'ordinamento democratico, quali la separazione fra i poteri
dello Stato e l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura,
consacrati nell'art. 104 della nostra Costituzione. Tale
manifestazione fa seguito alla falsa accusa, rivolta ai magistrati,
di voler realizzare una persecuzione giudiziaria e a insulti
intollerabili, rivolti alla Magistratura, definita "più pericolosa
della mafia" e "cancro della nostra democrazia".



Simili iniziative e le accuse che
le accompagnano costituiscono un'inaccettabile drammatizzazione di
vicende giudiziarie personali, che devono trovare nel processo la
loro naturale sede di valutazione e non devono essere trascinate
sul piano politico.



L'Associazione nazionale
magistrati, nel confidare che prevarrà il rispetto delle regole
dello Stato di diritto, mantiene alta l'attenzione e, nel
respingere il tentativo di trascinare l'ordine giudiziario in
conflitti che gli sono estranei, non mancherà di denunciare con
forza e in ogni sede qualsiasi attacco alla propria indipendenza e
ogni tentativo di condizionamento improprio della funzione
giudiziaria.



I magistrati italiani continueranno
ancora una volta a svolgere il loro lavoro e a compiere il loro
dovere nella consapevolezza che il giudice è soggetto soltanto alla
legge e che la fedeltà dei magistrati alla Costituzione costituisce
una delle più alte garanzie per la tenuta dello Stato di
diritto.




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