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19 gennaio 2014

Geografia giudiziaria, no a retromarcia su riforma


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L’ANM, con riferimento alle notizie diffuse dalla stampa circa la possibilità di interventi che potrebbero snaturare la riforma della geografia giudiziaria, nel richiamarsi ai propri comunicati di ieri e del 26 luglio 2013, esprime preoccupazione. Il recupero di un numero significativo di sezioni distaccate, la cui soppressione costituisce uno dei cardini della riforma, rappresenterebbe non un modesto correttivo ma una sostanziale retromarcia. La razionalizzazione dell’impiego delle risorse – cui mira la nuova organizzazione degli uffici giudiziari – richiede una programmazione seria, che non consente scelte ondivaghe e impone invece di procedere con determinazione a quanto è necessario per assicurare piena efficienza ai nuovi uffici. Un ripensamento della riforma costituirebbe un arretramento e provocherebbe effetti gravi sul sistema: essendo già avvenuti i trasferimenti di magistrati e personale amministrativo, avviate le procedure di incorporazione degli uffici, incardinati i processi presso gli uffici accorpanti, si produrrebbero confusione, ulteriori lungaggini processuali e uno spreco di risorse anche finanziarie, incomprensibile agli occhi dei cittadini.


 



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