Trascrizione dell’audizione svolta il 27 settembre 2018 dal Presidente dell’ANM Francesco Minisci davanti alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
Vi ringrazio ancora una volta per aver coinvolto l’Associazione Nazionale Magistrati nel dibattito parlamentare relativo a alle proposte di modifica legislativa.
Io vorrei prima di tutto fare una considerazione di tecnica legislativa, di coordinamento tra norme, esaminando un po’ i due disegni di legge. Il giudizio abbreviato evidentemente non è ammesso soltanto nell’udienza preliminare che è quell’ipotesi base prevista dall’articolo 438 del codice di rito, ma anche a seguito del giudizio immediato, che a seguito dell’introduzione del cosiddetto “immediato cautelare” (i nuovi commi 1 bis e ter del 453 introdotti nel 2008) questa forma di immediato è diventata l’ipotesi più diffusa nell’esperienza giudiziaria. Soprattutto è diventata l’ipotesi più diffusa per i fatti di maggiore allarme sociale, per i fatti più gravi, per i fatti, ad esempio, per cui è previsto l’ergastolo. Mi riferisco in particolare al caso di omicidio aggravato, perché sostanzialmente poi di quello parliamo maggiormente.
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