L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.
    
ciao
10 gennaio 2019

Minisci: Ecco perché siamo contrari alla riforma della legittima difesa

Il presidente dell’ANM ascoltato dalla Commissione Giustizia della Camera

LINK
EMBED

Roma, 10 gennaio 2019 – “Nella proposta di riforma sulla legittima difesa vi sono "profili di illegittimità costituzionale". A rilevarlo è stato il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, durante l'audizione di oggi davanti alla Commissione Giustizia della Camera, che sta esaminando la proposta di legge in materia, già approvata dal Senato.


La riforma della legittima difesa contiene "gravi criticità: non può essere abbandonato il principio di proporzionalità, altrimenti non ci saranno più regole, confini e si rischia di legittimare anche i reati più gravi, perfino l'omicidio".


Il leader del sindacato delle toghe, nel corso dell'audizione, ha parlato di "diversi profili di incostituzionalità, con cui bisogna fare i conti": secondo Minisci, "non possono esserci automatismi", e "non si può evitare l'avvio di un procedimento penale, non un processo ma delle indagini, per accertare quanto accaduto in relazione alla morte di una persona, a tutela di tutti, sia di chi ha reagito che di chi ha offeso, altrimenti si rischiano distorsioni irrecuperabili". Tra i punti più critici evidenziati dal presidente dell'Anm, l'introduzione della "presunzione di legittima difesa nella sua interezza", con la quale "vengono meno i principi di attualità e concretezza del pericolo, e quello della proporzionalità", nonché il punto della riforma che riguarda la punibilità dell'eccesso colposo di legittima difesa: "Come stabilire il confine tra il turbamento, che non esclude la punibilità, e il grave turbamento che invece la esclude? Servono necessariamente indagini e, anche, consulenze psicologiche e psichiatriche", ha concluso Minisci.



stampa
Stampa