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6 agosto 2020

In ricordo di Gaetano Costa, ucciso dalla mafia 40 anni fa

L’ANM ricorda la fermezza e il rigore delle delicatissime indagini


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Il 6 agosto del 1980 Gaetano Costa, Procuratore della Repubblica di Palermo, cadeva sotto i colpi di un sicario di mafia. Pur consapevole del grave rischio che correva, aveva rinunciato all'uso di un'auto blindata e della scorta per non esporre a pericolo altri uomini. La sua fermezza e il suo rigore, con i quali aveva compiuto delicatissime indagini di mafia, gli costarono prima un drammatico isolamento, e poi la vita.
“Alto Magistrato, esercitava la propria missione con profondo impegno ed appassionata dedizione, distinguendosi per la particolare fermezza ed il rigore morale, pur consapevole dei rischi personali connessi alla sua funzione di Pubblico Ministero. Sempre ispirato al principio dell'indipendenza della funzione giudiziaria, tenacemente dedicava ogni sua energia a respingere la sfida lanciata dalla criminalità organizzata contro lo Stato Democratico. Vittima di un vile attentato tesogli con efferata ferocia da appartenenti ad organizzazione criminale, sacrificava la vita al servizio della giustizia e delle Istituzioni”, recita la motivazione del conferimento della Medaglia d'Oro al valore civile.
I Magistrati italiani ricordano la figura di Gaetano Costa, e ne onorano, commossi, la memoria. 


La Giunta Esecutiva Centrale



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