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20 novembre 2009

Il Garante sul pedinamento di Mesiano: non ha nulla a che fare con il giornalismo

L’Anm e il giudice milanese si erano rivolti all’Authority per la privacy

Per il Garante della Privacy, il servizio televisivo sul giudice Raimondo Mesiano, trasmesso da “Mattino 5” sulla rete “Canale 5” del gruppo Mediaset, è «eccedente rispetto a una legittima attività giornalistica. Il filmato e i commenti che lo accompagnano si soffermano … su alcuni particolari comportamenti del giudice o su talune scelte relative al suo abbigliamento, … prive di ogni connessione o rilievo rispetto al suo ruolo pubblico». Perciò l’Authority presieduta dal professor Francesco Pizzetti ritiene la segnalazione «meritevole di considerazione e di tutela», e ricorda che il provvedimento non pregiudica «la facoltà di far valere davanti all’autorità giudiziaria gli eventuali diritti anche di carattere risarcitorio», ovvero la tutela di profili diversi dalla privacy, come «i giudizi ritenuti lesivi dell’onore o della reputazione».
Il provvedimento è stato comunicato dal segretario generale Filippo Patroni Griffi al giudice Mesiano, che a sua volta l’ha messo a disposizione dell’Anm. In un comunicato del 16 ottobre scorso, l’Associazione magistrati aveva immediatamente sollecitato un’istruttoria, poi effettivamente aperta dal Garante su “segnalazione” del giudice. Lo stesso giorno, la vicenda ha costituito una delle due principali questioni poste all’attenzione del Presidente della Repubblica, con la lettera alla quale il presidente Napolitano ha risposto il 6 novembre scorso.
Sempre in relazione alla vicenda, migliaia di magistrati hanno manifestato la loro solidarietà al collega attraverso l’Anm, e altrettanti - insieme con giuristi, avvocati, esponenti della cultura - hanno aderito ad altro appello, anch’esso portato all’attenzione del presidente Napolitano, per iniziativa di colleghi calabresi e milanesi di Raimondo Mesiano.
L’ammissione, da parte dell’editore, che il servizio giornalistico è da ritenersi «sfortunato, infelice, inelegante e stravagante», ha evitato «l’adozione di un provvedimento inibitorio da parte del Garante, in quanto il conduttore di “Mattino 5”, Raimondo Brachino, ha pubblicamente dichiarato che il servizio non sarà più trasmesso e, comunque, la vicenda ormai si è conclusa sul piano dell’attenzione dei mezzi di informazione».



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