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6 agosto 2023

Santalucia: "Funzionari infedeli non siano la scusa per fermare i pm"

L’intervista al presidente dell’ANM su Repubblica


Giuseppe Santalucia - Presidente ANM

di Liana Milella


Via la Spazzacorrotti? «E che c`entra? Qui i controlli derivano dalle norme anti riciclaggio». L`inchiesta sui dossier? «Dimostra che servono maggiori, e non minori controlli». Intercettazioni e cosche? «Possibili per i reati commessi col metodo mafioso». Risponde così il presidente dell`Anm Giuseppe Santalucia.


La talpa a caccia di dati per costruire dossier. Com`è possibile che sia avvenuto all`Antimafia?


«Il fatto che ci siano indagini serrate della procura di Perugia, e che siano state agevolate dal lavoro comune con la Procura nazionale, mi fa dire che c`è il fondato motivo che qualche funzionario, fors`anche qualche magistrato, hanno violato le regole poste a presidio della correttezza nell`acquisire le informazioni, che è uno dei capitoli primari tra le attività della Procura nazionale».


Un ufficiale di polizia o una toga potrebbe violare ovunque la riservatezza dei dati.


«Il problema non riguarda le norme in vigore negli uffici, ma, e spero che così non sarà, l`infedeltà di qualche singolo soggetto che opera dentro gli uffici. Ma mi rassicura la pronta reazione dei miei colleghi nell`accertare l`esistenza degli eventuali illeciti».


Beh, qui c`era un ufficiale della Gdf che spulciava centinaia di dati su transazioni bancarie.


«Bisogna evitare di giungere a conclusioni affrettate. Sulla responsabilità dei singoli si pronunceranno i miei colleghi, ma a me, in questo momento, mi pare importante mettere a fuoco che l`eventuale commissione di illeciti da parte di qualcuno non deve portarci a pensare che bisogna allentare i meccanismi di controllo preventivo su operazioni sospette».


Ha visto che il senatore Borghi già chiede di sopprimere la legge Spazzacorrotti trovando appigli favorevoli nella maggioranza di governo?


«Per la verità non comprendo il riferimento a questa legge perché i meccanismi di informazione e di controllo preventivo sulle operazioni sospette, le cosiddette Sos, sono regolate dai decreti legislativi antiriciclaggio, emessi in attuazione di precise direttive europee...».


E si tratta di misure che l`Italia non può cancellare?


«Indubbiamente non si possono eliminare i meccanismi di controllo preventivo sulle operazioni finanziarie che possono far nascere il sospetto di un riciclaggio in atto o comunque di illeciti di natura economica come la corruzione».


I parlamentari di destra sono infastiditi dal controllo su transazioni oltre i 15mila euro.


«Anche le toghe della Cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti soggiacciono alle stesse regole di controllo preventivo. A maggiori ruoli di responsabilità corrispondono controlli più stringenti per l`ovvia ragione che figure di questo tipo possono essere più esposte al pericolo di fenomeni corruttivi».


Ma lei metterebbe mano alla Spazzacorrotti?


«Non vedo il nesso con quanto è accaduto. Nel nostro caso il problema sta nell`uso illecito delle informazioni, che certamente non si affronta impedendo i controlli, ma semmai, come sta avvenendo, rafforzando la vigilanza sull`organizzazione degli uffici».


Proprio a proposito di norme più severe, come valuta quella sulle intercettazioni per i reati commessi con il metodo mafioso?


«Per quello che leggo, il decreto definisce con maggiore precisione quali siano i reati di criminalità
organizzata evitando che il giudice, di volta in volta, sia tenuto a provare che un determinato reato sia imputabile ad associazioni criminali».


Quindi chi, e per quali reati, si potrà intercettare con le regole più blande che valgono per la mafia?


«Qualunque reato aggravato dal metodo mafioso rientrerà nella nozione di criminalità organizzata, anche se per ipotesi chi lo commette non appartiene a una cosca».


La regola più severa sarà applicata ai processi precedenti?


«Non ne vedo la ragione appunto perché la norma del decreto non è retroattiva».


Il governo lancia per decreto la cassaforte unica per conservare le intercettazioni. Vede dei pericoli?


«Il pericolo oggi è che non sia garantita la sicurezza informatica dei dati raccolti».



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