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14 febbraio 2024

"Il testo è peggiorato, sarà caos di notifiche"

Il presidente ANM sul Corriere della Sera dopo l'approvazione del ddl Nordio


Giuseppe Santalucia - Presidente ANM

Santalucia (Anm): «Il testo è peggiorato, sarà caos di notifiche. I reati? Non si ignorano»

di Virginia Piccolillo



«Sono state eliminate alcune norme di ordine ed efficienza. Ad esempio chi impugna una sentenza non dovrà più indicare il proprio domicilio. Così aumenterà la confusione delle notifiche e quindi le lungaggini dei processi»



Giuseppe Santalucia, da presidente Anm, conferma le critiche al ddl Nordio o il Senato ha migliorato il testo?
«Lo ha peggiorato ulteriormente».

In cosa?
«Sono state eliminate alcune norme di ordine ed efficienza. Ad esempio chi impugna una sentenza non dovrà più indicare il proprio domicilio. Così aumenterà la confusione delle notifiche e quindi le lungaggini dei processi. Il giorno si professa l’efficienza, la notte si disfa quella poca che c’è. Un legislatore Penelope, come nel giudizio collegiale per la custodia cautelare».

Non è una scelta garantista?
«Le garanzie vere sono quelle sostenibili e coerenti col sistema. Invece mentre si va verso il giudice singolo che in udienza preliminare può dare pene elevatissime, si richiede che a valutare la carcerazione preventiva siano due collegi di tre magistrati. E l’effetto sarà mettere in ginocchio gli uffici più piccoli: creando incompatibilità che non si potranno fronteggiare con i pochi magistrati».

Perché vi opponete al concorso straordinario per assumerne altri?
«Ho scritto al ministro. Non ci possono essere concorsi riservati. Non solo ai giudici onorari, ma a chiunque. La magistratura ha bisogno di intercettare i migliori laureati, sarebbe un’ingiustizia penalizzarli. Il concorso deve essere aperto a tutti».

Secondo il ministro l’abolizione dell’abuso d’ufficio restituirà efficienza e il cittadino casomai potrà ricorrere al Tar. Non è così?
«C’è un equivoco. Una cosa è l’atto illegittimo, altra è la prevaricazione. Perché dobbiamo essere indifferenti di fronte a un abuso di potere? In una democrazia liberale il potere va controllato. Non si può guardare altrove».

La maggioranza plaude alla tutela dei terzi non indagati dalle intercettazioni. Sbaglia?
«Questa è una norma che non ho capito. Non vorrei che per un’enfatizzazione del diritto del terzo non indagato si consumi un danno ai fini della prova».

Cosa intende?
«Nessuno vuole mettere i terzi alla gogna. Ma se sto pensando di uccidere e chiamo un farmacista per informazioni sui veleni quella conversazione entrerà nelle prove. Come faccio a tenere fuori il farmacista? L’unico criterio sono la rilevanza e la pertinenza. Ma credo che sulle intercettazioni sia solo il primo step».

Pd e Cinque Stelle parlano di «svuotamento» del reato di traffico di influenze. Secondo il governo non è così. Chi ha ragione?
«Non c’è dubbio che c’è una restrizione dell’area penalmente rilevante. Perché occorre guardare le norme insieme. Se si dice che il reato di traffico di influenze ha rilevanza solo quando si induce il pubblico ufficiale a commettere reato, ma l’abuso d’ufficio non lo è più, automaticamente si riduce anche quel reato».

Tolto l’abuso d’ufficio contesterete la corruzione come adombrato?
«Abbiamo solo spiegato che è fisiologico. Di fronte a un favore fatto a un amico devo capire se c’è stata anche una tangente. O no?».



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