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24 agosto 2025

Lettera aperta sulle carceri

L’appello di Parodi, Gatta e Petrelli


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Lettera aperta ai presidenti del Senato e della Camera, al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Giustizia


L’emergenza dei suicidi in carcere – 56 dall’inizio dell’anno, 7 dei quali ad agosto –, indice di inaccettabili condizioni di vita dei detenuti, impone di portare ancora una volta con urgenza alla Vostra attenzione la drammatica situazione di sovraffollamento che contraddistingue la realtà italiana. Essa rappresenta una palese violazione dei principi costituzionali della dignità umana e della finalità rieducativa della pena, nonché degli impegni internazionali assunti dal nostro Paese in materia di diritti umani. I dati ufficiali confermano che il numero dei detenuti è di gran lunga superiore alla capienza regolamentare degli istituti penitenziari, evidenziando una realtà indegna di un paese civile. 


Il rapporto drammatico tra le dimensioni delle celle disponibili e il numero dei detenuti determina conseguenze devastanti sulla salute fisica e psichica di questi ultimi, sul lavoro del personale penitenziario (3 i suicidi quest’anno) e sulla possibilità di intraprendere adeguati percorsi trattamentali. E’ una situazione di ormai cronica emergenza che mina alle fondamenta la funzione stessa della pena, trasformando la detenzione in una mera afflizione, anziché, secondo la Costituzione, in un percorso volto al reinserimento sociale. Le ricadute negative si estendono all’intera società, compromettendo l’abbattimento della recidiva, e di conseguenza la sicurezza dei cittadini e la coesione sociale. Pur consapevoli della complessità della questione, siamo fermi nella convinzione che non siano più procrastinabili interventi risolutivi, capaci di incidere subito su una situazione destinata ad aggravarsi di giorno in giorno.


In tal direzione, l’apporto tecnico, esperienziale e scientifico dell’avvocatura, della magistratura e dell’accademia rappresenta per il Paese una risorsa disponibile. Tra le possibili azioni, ulteriori rispetto agli strumenti dell’amnistia e dell’indulto, come è noto, previsti dalla Costituzione e riservati al Parlamento, suggeriamo di valutare con attenzione le seguenti:


* Misure di deflazione carceraria: estensione della liberazione anticipata per i detenuti che si trovino nella parte finale dell’esecuzione della pena e che abbiano dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione; ampliamento e rafforzamento delle pene sostitutive delle pene detentive brevi e delle misure alternative alla detenzione, laddove possibile e compatibile con le esigenze di sicurezza, al fine di ridurre la popolazione carceraria;


* Potenziamento degli organici e delle risorse: incremento degli organici degli Uffici di Sorveglianza e del personale educativo, sanitario e di supporto psicologico, essenziale per una gestione più umana ed efficace delle carceri; revisione e attuazione dei piani di prevenzione dei suicidi in carcere; ampliamento dell’organico - allo stato largamente insufficiente - degli Uffici Interdistrettuali di Esecuzione Penale Esterna (UIEPE);


* Revisione delle politiche penali: un’attenta analisi e una revisione delle politiche penali che contribuiscono al sovraffollamento, valutando l’introduzione di pene meno afflittive per determinate tipologie di reati, così da consentire una più ampia applicazione di pene sostitutive e la contestuale riduzione dei casi in cui è possibile disporre la custodia in carcere.


Quali testimoni, nelle nostre rispettive vesti, delle costanti conseguenze drammatiche della condizione carceraria, riteniamo fondamentale, riaffermare i principi costituzionali secondo i quali la vita e la dignità di ogni persona, anche di chi ha sbagliato, devono essere tutelate, e le pene, compreso il carcere, devono servire a restituire alla società persone migliori. Serve l’impegno di tutti, nei rispettivi ruoli, affinché si operino con urgenza i necessari interventi normativi e le norme vengano interpretate ed applicate in senso conforme alle suddette finalità. 


Auspicando un Vostro pronto e concreto intervento, restiamo a disposizione per ogni confronto e contributo, ognuno nel proprio ambito di competenze, che possa condurre alla risoluzione di questa annosa e ormai strutturale problematica.


Gian Luigi Gatta


Presidente Associazione Italiana Professori di Diritto Penale


Cesare Parodi


Presidente Associazione Nazionale Magistrati


Francesco Petrelli


Presidente Unione Camere Penali Italiane


 



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