28 dicembre 2012
Sabelli: servono regole per evitare sospetti
"Grasso in politica? Nullaquaestio. Da sempre in Parlamento siedono magistrati. Però, unanorma che regoli la discesa in campo in politica delle toghe civorrebbe". Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, in un'intervista aRepubblica, pur non trovando nulla di strano nella candidatura delprocuratore nazionale antimafia, non fa mistero che il passaggiodalla magistratura alla politica possa "creare nell'immaginariocollettivo un problema di immagine"."Parafrasando il generaleprussiano Carl von Clausewitz secondo cui 'la guerra è lacontinuazione della politica con altri mezzi', bisogna evitare -spiega - di dare l'impressione che l'attività politica delmagistrato sia la prosecuzione con altri mezzi dell'attivitàgiudiziaria. La sovrapposizione tra funzione giudiziaria e attivitàpolitica potrebbe incidere sull'immagine di imparzialità,indipendenza e autonomia". Secondo Sabelli, "la normativa dovrà dauna parte evitare di frustrare il nostro diritto passivo dicandidarsi. Dall'altra, però, occorre disciplinare la candidatura eil rientro in ruolo dopo l'esperienza elettiva".
"Grasso in politica? Nulla
quaestio. Da sempre in Parlamento siedono magistrati. Però, una
norma che regoli la discesa in campo in politica delle toghe ci
vorrebbe". Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, in un'intervista a
Repubblica, pur non trovando nulla di strano nella candidatura del
procuratore nazionale antimafia, non fa mistero che il passaggio
dalla magistratura alla politica possa "creare nell'immaginario
collettivo un problema di immagine"."Parafrasando il generale
prussiano Carl von Clausewitz secondo cui 'la guerra è la
continuazione della politica con altri mezzi', bisogna evitare -
spiega - di dare l'impressione che l'attività politica del
magistrato sia la prosecuzione con altri mezzi dell'attività
giudiziaria. La sovrapposizione tra funzione giudiziaria e attività
politica potrebbe incidere sull'immagine di imparzialità,
indipendenza e autonomia". Secondo Sabelli, "la normativa dovrà da
una parte evitare di frustrare il nostro diritto passivo di
candidarsi. Dall'altra, però, occorre disciplinare la candidatura e
il rientro in ruolo dopo l'esperienza elettiva".