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22 febbraio 2025

«Confermiamo il nostro sciopero per la Costituzione»

Giuseppe Tango al Quotidiano Nazionale


Intervento di Giuseppe Tango, presidente Ges ANM Palermo

  di Cosimo Rossi


Dottor Giuseppe Tango (Magistratura Indipendente), coordinatore dell'Ufficio sindacale e membro della Giunta esecutiva dell'Anm, la condanna di Delmastro rischia a inquinare la discussione sulla riforma della giustizia?


«Spero proprio di no. Credo che i cittadini meritino di assistere a un confronto sereno per una riforma che investe il nostro assetto costituzionale e va a incidere su principi fondamentali quali l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Semmai la vicenda diventa paradigmatica di quanto sia fallace l'assunto secondo cui la magistratura giudicante sarebbe appiattita su quella requirente, visto che un giudice ha pronunciato una condanna a fronte di una richiesta di assoluzione del pm». 


Ci si aspettava una distensione, ma la nuova giunta dell'Anm ha confermato lo sciopero del 27...


«Non essendo mutate le condizioni, si è inteso dare seguito a quanto proclamato. Si tratta di uno sciopero per la Costituzione e a difesa dei principi ivi consacrati. I magistrati non sciopereranno per difendere interessi di corporazione o privilegi. Avvertiamo il concreto e serio pericolo che la riforma renderà un cattivo servizio alle istanze di giustizia dei tantissimi cittadini che chiedono quotidianamente una giustizia uguale per tutti. Di fronte a questo pericolo non si può restare in silenzio: lo sciopero va inteso come grido di allarme lanciato alla società civile».


Perché la separazione delle carriere dovrebbe minare l'autonomia della magistratura?


«Il problema è ancora più grave. Un pm che non ha mai svolto un giorno da giudice né condiviso un percorso di formazione, che è stato anzi strutturato per diventare avvocato dell'accusa all'insegna del modello statunitense, che ragiona in termini di vittoria e di sconfitta in caso di condanna o assoluzione dell'imputato, come potrà rendere più giusto un processo? Un pm aprioristicamente indirizzato verso l'obiettivo accusatorio, non incline al dubbio sull'innocenza dell'indagato, ridurrà le garanzie e le tutele per il cittadino. Per non dire della creazione di un corpo separato di pm sciolto da qualsiasi altro potere, arbitro delle proprie carriere, in sintonia con la mentalità dominante presso gli organi di polizia giudiziaria e di governo».



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