5 ottobre 2010
Manovra, l’Anm proclama lo sciopero
La Giunta esecutiva centraledell'Anm proclama, unitamente alle altre magistrature, lo scioperocontro gli effetti della manovra economica varata dal Governo edelibera l'organizzazione di giornate di mobilitazione e diprotesta con sospensione delle attività di supplenza, con lemodalità e i tempi che verranno proposti al Comitato direttivocentrale di sabato 5 giugno.
La Giunta esecutiva centrale
dell'Anm proclama, unitamente alle altre magistrature, lo sciopero
contro gli effetti della manovra economica varata dal Governo e
delibera l'organizzazione di giornate di mobilitazione e di
protesta con sospensione delle attività di supplenza, con le
modalità e i tempi che verranno proposti al Comitato direttivo
centrale di sabato 5 giugno.
I magistrati sono consapevoli della
crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi al
loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono denunciare
che le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei
loro confronti e di tutto il settore pubblico.
E' inaccettabile essere considerati
non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la
giustizia.
Questa manovra
incide unicamente sul pubblico
impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da
numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e
le ricchezze del settore privato;
paralizza l'intero sistema
giudiziario e scredita e mortifica il personale
amministrativo;
svilisce la dignità della
funzione giudiziaria e mina l'indipendenza e l'autonomia della
magistratura;
incide in misura rilevante sulle
retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera,
soprattutto dei più giovani che subiscono una riduzione di
stipendio fino al 30 per cento. Questo significherà allontanare i
giovani dalla magistratura;
colpisce in maniera iniqua,
indiscriminata e casuale. Ad esempio, un pubblico dipendente
(magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000
euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioè
il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con
uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi
per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello
stipendio).
L'Anm chiede al Governo interventi
strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore
giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte
più volte avanzate dalla magistratura associata:
la soppressione dei piccoli
Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della metà degli
Uffici del Giudice di pace; misure che consentirebbero di
risparmiare, a regime, decine di milioni di euro;
il recupero delle pene pecuniarie
e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno;
la sospensione dei processi con
imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo
per il pagamento delle spese di patrocinio).
I magistrati intendono denunciare
all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema
giudiziario, rappresentando le attività di supplenza di cui si
fanno carico quotidianamente nell'interesse dei cittadini.