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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

5 ottobre 2010

Anm: sì alla consultazione per il Csm

Il Comitato direttivo centraledell'Associazione nazionale magistrati, riunito oggi a Roma, haapprovato con 26 voti a favore e 7 contrari il documento "Sullaconsultazione dei magistrati in vista del rinnovo del Csm". Il sistema introdotto nel 2002 per la elezione dei componentitogati del Csm si è rivelato, nella sua pratica applicazione, unostrumento che ha fortemente limitato il diritto degli elettori discegliere le persone più idonee a rappresentarli.


Il Comitato direttivo centrale
dell'Associazione nazionale magistrati, riunito oggi a Roma, ha
approvato con 26 voti a favore e 7 contrari il documento "Sulla
consultazione dei magistrati in vista del rinnovo del
Csm".




1. Il sistema introdotto nel 2002 per la elezione
dei componenti togati del Csm si è rivelato, nella sua pratica
applicazione, uno strumento che ha fortemente limitato il diritto
degli elettori di scegliere le persone più idonee a
rappresentarli.



L'abolizione del voto per liste e
la introduzione di un voto singolo per categorie in un collegio
unico nazionale ha, infatti, determinato la presentazione di un
numero di candidati quasi corrispondente a quello dei posti
disponibili.

Per la gran parte degli eletti la scelta è stata quindi di fatto
sottratta agli elettori e anticipata ad una fase antecedente al
voto, cioè quella della selezione dei candidati all'interno dei
singoli gruppi associati.



Ora, per quanto democratici e
partecipati possano essere i meccanismi di scelta all'interno di
ciascun gruppo, è evidente che dagli stessi rimangono estranei
tutti i magistrati che legittimamente non intendono partecipare
all'attività dei gruppi e che, tuttavia, godono, in base al dettato
costituzionale, del diritto di eleggere i rappresentanti al
Csm.



È innegabile che in questo modo si
sia determinato un meccanismo nel quale chi aspira ad essere eletto
al Csm ha bisogno, oggi, prima ancora che del consenso degli
elettori, di essere forte all'interno del proprio gruppo.



L'Associazione nazionale magistrati
ritiene, come più volte ribadito, che il sistema elettorale
che maggiormente risponde al ruolo costituzionale del Consiglio
superiore della magistratura sia quello proporzionale per liste
concorrenti. Il sistema proporzionale per liste, infatti, è l'unico
idoneo a garantire allo stesso tempo la rappresentanza all'interno
del Csm delle diverse culture della magistratura e la possibilità
per gli elettori di scegliere le persone ritenute maggiormente
idonee a rappresentarli. In questo senso abbiamo chiesto e
chiediamo alla politica una riforma della legge elettorale del
Csm.



In assenza di interventi del
legislatore riteniamo, però, sia nostro dovere individuare un
sistema che attenui o riduca i guasti più evidenti della legge del
2002 e che restituisca agli elettori una reale e concreta
possibilità di indicazione dei propri rappresentanti.





2. L'intendimento dell'Anm non è certamente di
stabilire un legame preferenziale con i gruppi associati o di
influenzare le scelte del Csm, con l'effetto di condizionarne il
funzionamento, ma al contrario di esercitare pienamente il proprio
ruolo di rappresentanza dei colleghi, attraverso la promozione di
una consultazione aperta a tutti i magistrati per recuperare
un'autentica partecipazione al sistema dell'autogoverno.



Di qui la proposta della Giunta
dell' Anm di organizzare una consultazione preliminare tra tutti
gli elettori, che preceda la fase di selezione delle candidature da
parte dei gruppi.



E ciò sarà ancora più significativo
se si consideri il ruolo rilevante che nel dibattito avranno le
differenti opzioni culturali, che consentiranno una scelta
basata effettivamente sull'adesione a programmi e idee.

Siamo consapevoli del fatto che questa consultazione sarà
possibile solo con l'esplicita adesione e partecipazione di tutti i
gruppi organizzati, ai quali l'Anm chiede di collaborare a un
progetto che dia maggiore legittimazione democratica all'elezione
del Csm, favorendo l'indicazione dei candidati/eletti  da
parte di TUTTI i magistrati italiani.



Per questo la Gec, in caso
di approvazione della proposta, provvederà ad interpellare i gruppi
associativi fissando un termine per comunicare la disponibilità a
partecipare alla consultazione.



Per realizzare questo obiettivo è
necessario che i gruppi associativi si impegnino a partecipare alla
consultazione favorendo l'indicazione o l'emersione di un numero
congruo di candidati, in modo da assicurare una effettiva selezione
tra gli stessi e rendere possibile un confronto con candidati che
non siano espressione dei gruppi associativi.



La consultazione che proponiamo non
può ovviamente avere carattere vincolante per nessuno, in quanto le
scelte sulle candidature saranno adottate da ciascun gruppo o da
singoli interessati; riteniamo, tuttavia, che una consultazione
vera, aperta e partecipata possa fornire un rilevante contributo in
favore di scelte dei gruppi e dei singoli maggiormente in sintonia
con le indicazioni dell'elettorato.

Proprio per questo è evidente che il meccanismo della
consultazione non può riprodurre quello previsto per le elezioni,
in quanto sarebbe inevitabile il rischio di una duplicazione dei
suoi effetti negativi.



La proposta che vogliamo, pertanto,
formulare è quella di una consultazione per aree territoriali, tale
da consentire una maggiore vicinanza dei candidati agli uffici
giudiziari nei quali operano.

Per evitare, però, da un lato una eccessiva parcellizzazione del
voto e dall'altro che emerga un numero troppo elevato di eleggibili
(tale da restituire pienamente alle correnti la selezione dei
candidati) proponiamo la formazione di:





  • sei collegi territoriali per il
    merito;




  • tre per il pubblico
    ministero
    ;




  • i collegi dovranno essere
    costituiti sulla base del criterio della contiguità territoriale e
    con pari numero di elettori.




Si individuano, inoltre, le
seguenti principali regole della consultazione:





  • la consultazione si terrà nel
    mese di febbraio;




  • tutti i magistrati che hanno
    diritto di voto per il Csm possono partecipare alla
    consultazione;




  • tutti i magistrati eleggibili per
    il Csm sono candidabili in uno dei collegi territoriali
    indipendentemente dalla sede di esercizio delle funzioni;




  • la presentazione delle
    candidature avviene con una dichiarazione di disponibilità, senza
    bisogno di firme di presentazione;




  • tutti i candidati devono indicare
    un programma elettorale;




  • i gruppi associativi si
    impegnano a indicare e favorire la presentazione di più candidati
    della propria area culturale per ciascun collegio
    ;




  • i gruppi associativi si
    impegnano a sostenere nelle elezioni del Csm esclusivamente
    candidati che abbiano partecipato alla
    consultazione
    ;




  • ogni elettore esprime per
    ciascuna categoria un voto principale e un voto secondario,
    che verranno conteggiati separatamente;




  • lo spoglio avviene nella sede del
    distretto più grande del collegio;




  • la Gec è delegata alla concreta
    individuazione dei collegi territoriali, alla nomina degli uffici
    elettorali locali e di quello centrale, e agli ulteriori necessari
    adempimenti esecutivi.




L'organizzazione da parte della Gec
di una tale consultazione determina, ad avviso unanime dei suoi
componenti, una oggettiva incompatibilità a partecipare come
candidati alla consultazione. È un principio generale per noi
scontato, quello della astensione in presenza di potenziali
conflitti di interesse, ma che probabilmente di questi tempi giova
ribadire.



(*) Per comodità dei colleghi
sono riportate in neretto le parti modificate rispetto al testo
proposto dalla Giunta (e già trasmesso ieri); i punti 3. e 4. di
quel testo sono soppressi perché superati dalle decisioni, rimesse
al Cdc, sul collegio della Cassazione (per il quale non si
provvederà alla consultazione, come risulta nel neretto di pagina
2, dove si parla soltanto di tre collegi per il pubblico ministero)
e sull'eventualità di un secondo voto di preferenza (adottato nella
forma indicata nell'ultimo neretto, a pagina 3).



Il Cdc ha anche respinto - con
10 voti a favore e 25 contrari -  un documento proposto dai
rappresentanti di MI e contrario a quello poi approvato, nel quale
si esprimeva la preferenza per "un sistema di consultazione
elettorale che garantisca il rispetto della volontà degli elettori
e l'effettività dei risultati".



All'unanimità è stata infine
approvata una proposta di modifica statutaria (che dovrà essere
sottoposta all'Assemblea generale dell'Anm) per ridurre da 10 al 5%
dei soci di un distretto giudiziari, il numero dei presentatori di
una lista nelle elezioni degli organi distrettuali
dell'Anm.




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