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27 gennaio 2011

Palamara: il metodo Mesiano non ci intimidirà

"Il metodo Mesiano non ciintimidisce e non ci intimidira': come Anm diamo la nostrasolidarieta' ai colleghi di Milano e, in particolare, alla collegaBoccassini che ha l'unica colpa di fare cio' che la Costituzione leimpone, cioe' applicare la legge". Nella conferenza stampaconvocata alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, ilpresidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara,critica così 'Il Giornale' per l'articolo pubblicato oggi in primapagina.


"Il metodo Mesiano non ci
intimidisce e non ci intimidira': come Anm diamo la nostra
solidarieta' ai colleghi di Milano e, in particolare, alla collega
Boccassini che ha l'unica colpa di fare cio' che la Costituzione le
impone, cioe' applicare la legge". Nella conferenza stampa
convocata alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il
presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara,
critica così 'Il Giornale' per l'articolo pubblicato oggi in prima
pagina. "Si tratta di un attacco grave e inaudito - spiega Palamara
- e dato che titolari dell'inchiesta sono più magistrati, tra cui
il procuratore capo, non si tratta di difendere una sola persona,
ma un'intera categoria. Se l'obiettivo e' intimidire chi indaga, si
sappia che non ne verremo scalfiti: si tratta di un tentativo gia'
posto in essere con Mesiano, estremamente pericoloso non solo per
la magistratura, ma per la democrazia e per lo Stato. E'
estremamente grave - conclude il presidente dell'Anm - tirare fuori
storie vecchie di 30 anni solo per gettare fango. E' estremamente
grave evocare un modo di essere, il colore di un calzino o il
colore dei capelli, o comunque fatti privati del tutto scollegati
da un'inchiesta. Ma noi non arretreremo di un millimetro davanti a
nessuna intimidazione".

Anche Giuseppe Cascini, segretario generale dell'Anm, parla
esplicitamente di "barbarie inaccettabile del confronto politico.
E' grave trasferire le attenzioni dall'oggetto del procedimento
alla persona del magistrato. E' giusto che nel paese si discuta il
merito di certe inchieste, ed e' legittimo criticarle, ma
personalizzare lo scontro pensando che infangare il magistrato di
turno possa diminuire il peso di una determinata inchiesta e'
operazione estremamente pericolosa. La stessa cosa era accaduta ad
un giudice amministrativo (Mesiano, ndr) 'colpevole' di aver preso
una decisione sgradita: oggi con la collega Boccassini si tira
fuori una vicenda di 30 anni fa e un procedimento disciplinare
chiuso con un'assoluzione; si pubblicano atti non pubblici senza
fare mai cenno a quella assoluzione. Noi magistrati - conclude
Cascini - abbiamo accettato critiche anche molto dure senza mai
fare difesa corporativa, ma non possiamo accettare che si
attacchino colleghi solo perche' non si condivide il loro
lavoro".




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