L'Associazione Nazionale Magistrati
aderisce alle celebrazioni dell'anniversario del 150° anno
dall'Unità d'Italia.
Il valore dell'Unità della Nazione,
al quale ci ha più volte richiamato il Presidente della Repubblica,
è profondamente sentito dai magistrati italiani fra i valori
fondanti della Costituzione su cui ciascuno ha prestato giuramento.
Unità nazionale, principio di eguaglianza e separazione dei poteri
rappresentano le fondamenta di quello che è stato definito il
"patriottismo costituzionale" della magistratura in età
repubblicana.
L'ANM ha recentemente festeggiato
il centenario dell'associazionismo giudiziario ed intende ricordare
la lunga storia dell'impegno della magistratura nelle stagioni più
difficili del nostro Paese, che hanno visto i magistrati
costantemente in prima linea per far fronte alle emergenze indotte
dalla criminalità e per garantire l'imparziale tutela dei diritti
dei cittadini.
Lungo, purtroppo, è l'elenco dei
colleghi barbaramente uccisi per avere fatto il proprio dovere nel
rispetto della legge ed in rappresentanza dello Stato.
Ricordiamo con commozione e
profondo orgoglio alcuni momenti di questa lunga storia: dalle
epurazioni post unitarie dei magistrati degli Stati preunitari
sgraditi alla monarchia sabauda, in mancanza di garanzie di
effettiva inamovibilità, al proclama di Trani del 1904 firmato da
116 magistrati che chiedevano una riforma dell'ordinamento
giudiziario in senso realmente liberale; dalla nascita
dell'Associazione Generale dei Magistrati Italiani del 1909
all'auto scioglimento del 1925 in pieno periodo fascista,
allorquando si disse:
forse con un po' di
comprensione - come eufemisticamente suol dirsi - non ci sarebbe
stato impossibile organizzarsi una piccola vita senza gravi dilemmi
e senza rischi, una piccola vita soffusa di tepide aurette, al
sicuro dalle intemperie e protetta dalla nobiltà di qualche
satrapia… La mezzafede non è il nostro forte: la "vita a comodo" è
troppo semplice per spiriti semplici come i nostri. Ecco perché
abbiamo preferito morire.
Ne seguiva, è bene ricordarlo, nel
1926 la destituzione dalla magistratura dei più noti dirigenti
dell'associazione rei fra l'altro di " .. non offrire garanzia
di un fedele adempimento dei loro doveri di ufficio e di porsi in
contrasto con le direttive politiche del governo … di cui …
criticavano astiosamente gli atti…"
La storia repubblicana della
magistratura è cosa recente e certamente più nota. Ci piace
ricordare la insostituibile funzione di interpretazione della legge
svolta in ossequio della Costituzione, la cui applicazione concreta
si è radicata nel tempo nelle aule di giustizia, e le recenti
stagioni della lotta al terrorismo, alla corruzione ed alla
criminalità organizzata che hanno visto i magistrati in prima linea
con le forze di polizia per far fronte a vere emergenze della
nostra democrazia.
Con questo spirito, e nel
ricordo del sacrificio dei tanti italiani - semplici cittadini e
uomini delle istituzioni - che hanno sacrificato la vita per
i valori della Libertà, dell'Eguaglianza e della Patria, i
magistrati italiani festeggiano il 150° anniversario dell'Unità
d'Italia.
Il Presidente, Luca
Palamara Il Vicepresidente, Antonio
Ardituro Il Segretario Generale, Giuseppe Cascini