L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

8 febbraio 2012

L'Anm domani all'incontro con il Governo ma resta pronta a ogni iniziativa di protesta

L'Anm esprime la propria ferma contrarietà al contenuto dell’emendamento approvato dalla Camera dei Deputati che, modificando la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, ha l’effetto di minare la terzietà, l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati e, quindi, il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. 
Con tale emendamento si amplia a dismisura l’area della responsabilità civile dei magistrati, introducendo l’azione giudiziaria diretta nei loro confronti e includendo nella sfera della responsabilità civile anche l’attività interpretativa del giudice.
Contrariamente a quanto il suo proponente afferma, l’emendamento non è affatto una conseguenza necessaria delle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha sempre fatto esclusivo riferimento alla responsabilità dello Stato, e si pone, invece, in assoluto contrasto con i principi e gli atti delle Istituzioni europee.
Una normativa come quella che viene proposta non esiste in alcun ordinamento democratico. Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Canada, in Israele il giudice non può mai essere chiamato a rispondere per gli atti compiuti nell’esercizio delle funzioni. In Germania la responsabilità civile è limitata alle sole ipotesi di reato. In Francia, nei Paesi Bassi e in Svizzera è esclusa ogni forma di azione diretta nei confronti del giudice.
Il principio “chi sbaglia paga”, sempre invocato nella polemica contro i giudici, non tiene conto del fatto che già in Italia esistono ben cinque forme di responsabilità: penale, civile, disciplinare, contabile e anche professionale.
Per questi motivi, la magistratura intende rappresentare in tutte le sedi, politiche e istituzionali, nel rispetto delle prerogative di tutte le istituzioni, nonché all’opinione pubblica, le ragioni della profonda contrarietà alla proposta di riforma in discussione.
Il Comitato direttivo centrale prende atto positivamente dell’incontro fissato per domani con il presidente del Consiglio e con il ministro della Giustizia.
Dà mandato al presidente dell’Anm di convocare in via d’urgenza una nuova riunione del Cdc per assumere ogni iniziativa di protesta,  nessuna esclusa, in caso di esito negativo del confronto.



stampa
Stampa

ANM risponde

Le domande e le curiosità sul funzionamento e gli scopi dell'ANM

Poni la tua domanda


Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su notizie ed eventi dell'Associazione Nazionale Magistrati