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La giustizia del futuro
non c'è futuro senza giustizia:
le proposte dell'anm per il paese
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L'organizzazione

Per realizzare un sistema efficiente occorre unire alle buone leggi la buona organizzazione. Dunque, alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di recente approvata, devono seguire una corretta distribuzione delle risorse sul territorio, schemi organizzativi efficaci, l’innovazione tecnologica, l’adeguamento degli organici e la riqualificazione del personale ausiliario, la riorganizzazione della magistratura onoraria, la creazione di strutture di supporto ai giudici: sono tutte condizioni irrinunciabili per la realizzazione di un sistema giudiziario moderno e adeguato alle esigenze del Paese. 



Tutto questo, naturalmente, richiede investimenti idonei; a tal fine si potrà attingere alle risorse generate dai provvedimenti di confisca e a quanto recuperato dall’Ufficio del campione penale. Il Ministero della Giustizia dovrà assicurare massima trasparenza e forte controllo nella gestione dei fondi e nel contenimento dei costi, nella scelta dei progetti e nell’individuazione delle priorità, senza dimenticare che i buoni investimenti producono risparmio di spesa.



In sintesi, si formulano le seguenti proposte:


1) Occorre procedere alla completa e celere attuazione del progetto di revisione delle circoscrizioni giudiziarie e a una corretta redistribuzione delle piante organiche degli uffici giudiziari, al fine di conseguire la massima ottimizzazione delle risorse sul territorio, secondo una necessità da tempo sostenuta dall’Associazione Nazionale Magistrati, anche attingendo alla mobilità del personale da altre Amministrazioni.


2) Il Processo Civile Telematico, la cui piena operatività è prevista per il 2014, richiede, perché sia data piena attuazione del dettato legislativo, urgenti investimenti, per realizzare il completamento degli applicativi, dotare gli uffici di strumenti informatici maneggevoli e di facile uso, formare e riqualificare il personale e assicurare un’assistenza adeguata e costante, creare una stretta sinergia con gli Ordini degli Avvocati e rafforzare i CISIA.


3) L’informatizzazione va estesa al settore penale, con un progetto organico di Processo Penale Telematico. Il nuovo registro penale SICP, da diffondere a livello nazionale, dovrebbe costituire la dorsale del sistema penale digitale e dovrebbero estendersi in maniera omogenea in tutti gli uffici giudiziari il nuovo sistema di notifiche penali via PEC e un sistema unico di gestione documentale, che consenta la formazione di fascicoli processuali interamente digitalizzati, con conseguente recupero di risorse, in termini di energie lavorative e materiali.


4) Occorre realizzare un sistema informatico che consenta l’accesso diffuso in rete da parte dei cittadini ai sistemi di giustizia, per avere informazioni e certificazioni, rendendo i servizi correnti del sistema Giustizia celeri e vicini ai cittadini, con enormi risparmi diretti e indiretti.


5) Dev’essere finalmente realizzato l’Ufficio per il processo. L’apporto di praticanti e stagisti all’ufficio del giudice consente di realizzare, come già sperimentato in alcuni uffici, un aumento di produttività e di qualità, così contribuendo allo smaltimento dell’arretrato. In particolare, il giudice civile italiano, quale unicum nel contesto europeo, non è dotato di un Ufficio che lo affianchi nella propria attività: è indispensabile l’attuazione dell’Ufficio del giudice mediante il ricorso, nella contingenza economica, oltre che a specializzandi e praticanti legali come già sperimentato in alcune sedi (in particolare a Milano e a Firenze), anche a magistrati onorari stabilmente incardinati nell’Ufficio, come già in parte previsto nelle recenti circolari del CSM, mantenendo comunque il momento di decisione nella competenza esclusiva del magistrato professionale.


6) Il servizio del campione penale richiede una migliore organizzazione, allo scopo di potenziare il recupero delle risorse da destinare al funzionamento del servizio Giustizia, senza aggravi per il bilancio dello Stato.


7) Occorre procedere al riordino della magistratura onoraria, in modo conforme al quadro costituzionale, con un più rigoroso sistema di selezione, l’approfondita valutazione delle piante organiche, l’individuazione tassativa delle competenze e delle modalità di supplenza, l’introduzione di opportune forme di previdenza, la regolamentazione della temporaneità degli incarichi, con proroghe collegate a valutazioni di professionalità e rendimento, che assicurino un’adeguata programmazione.


8) Va riconsiderato il sistema delle incompatibilità dei magistrati sul territorio, attenuando le irragionevoli rigidità nel mutamento di funzioni, specie ove quelle giudicanti siano state svolte nel civile e presentino un’elevata specificità.


9) Quanto al rapporto fra Magistratura e Politica, occorre prevedere un sistema di regolamentazione dell’accesso alle cariche elettive e amministrative di governo nazionali e locali e del rientro in ruolo alla cessazione del mandato, diretto a evitare rischi di appannamento dell’immagine di imparzialità del magistrato.


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