22 giugno 2015
Sospensione dimostrativa delle attività di indebita supplenza - Comunicato
22, 23 e 24 giugno 2015
COMUNICATO
SOSPENSIONE DIMOSTRATIVA DELLE ATTIVITÀ DI INDEBITA SUPPLENZA
22, 23 e 24 giugno 2015
La giurisdizione è strumento irrinunciabile di tutela dei diritti dei cittadini e alla magistratura ne è affidato l’esercizio indipendente e imparziale.
L’ANM da lungo tempo denuncia la grave crisi di efficienza e di funzionalità in cui versa il sistema giudiziario italiano, che si traduce in crisi di credibilità della Giustizia, con gravi ricadute sul principio di legalità e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Tale situazione non è certo causata dall'inettitudine o dalla scarsa laboriosità dei magistrati ma da carenze organizzative, da gravi vuoti nell’organico del personale amministrativo − largamente inferiore alle necessità minime del sistema −, da un’innovazione tardiva e insufficiente, da una politica da troppo tempo disattenta e incoerente nei settori della giustizia civile e penale.
L’ANM richiede da tempo riforme coraggiose, attraverso gli investimenti adeguati, che restituiscano al sistema efficienza e dignità, sollecitando in particolare:
- interventi sugli organici, sulla riqualificazione e sulla formazione del personale amministrativo, ormai ridotto a livelli inferiori a quelli di minima funzionalità e gravato da crescenti responsabilità;
- forti interventi nel settore dell’organizzazione, con una stabile disciplina della magistratura onoraria e la piena realizzazione dell’ufficio del processo;
- un corretto processo di informatizzazione, che non cerchi di realizzare risparmi attraverso l’imposizione ai magistrati di compiti impropri e di un inaccettabile aggravio delle modalità di lavoro;
- hardware e software adeguati e una rete efficiente;
- formazione qualificata e assistenza tempestiva, a sostegno del processo civile telematico e del nascente processo penale telematico;
- il completamento della riforma della geografia giudiziaria e degli organici;
- la realizzazione di condizioni di lavoro adeguate al decoro della giurisdizione, sia per i magistrati sia per tutti coloro che contribuiscono al servizio;
- interventi nel settore del processo civile, diretti a realizzare la semplificazione e l’uniformità dei riti;
- la riforma coraggiosa del processo penale, che vinca ogni resistenza conservatrice e promuova la semplificazione del rito, la salvaguardia delle garanzie reali e l’eliminazione di ogni inutile formalismo;
- la riforma urgente della prescrizione, che ne escluda il decorso almeno dopo la sentenza di primo grado, eliminando le storture di un sistema che vanifica anni di lavoro;
- il sollecito esercizio della delega già conferita al Governo nei settori della depenalizzazione, delle sanzioni e delle misure alternative.
L’assenza degli interventi indicati comporta l’esercizio continuo di un’attività di supplenza in vari settori dell’attività giudiziaria; emblematiche in proposito sono l’assenza dei cancellieri durante lo svolgimento delle udienze civili e l’assenza degli ufficiali giudiziari nelle udienze penali, che determinano la necessità di verbalizzazione delle attività da parte del magistrato e la difficoltà a garantire l’osservanza del divieto di comunicazione dei testimoni tra loro e con le parti (art. 149 disp. att. c.p.p.).
L’ANM invita magistrati togati e onorari, avvocati, personale amministrativo a una pubblica discussione su tali argomenti.