1 febbraio 2020
Ancona, inaugurazione dell'anno giudiziario 2020/2021
Porgo a tutti i presenti i saluti della Giunta ANM Marche.
Rivolgo il nostro saluto anche agli avvocati che stanno lasciando l’aula, con la serenità che nasce dalla consapevolezza che i magistrati non abbandonano mai le aule, mai, nemmeno nei momenti difficili.
Pongo alla vostra attenzione alcune riflessioni.
Qual è il senso della nostra professione? Quale, il ruolo della magistratura in questa società e in questo momento storico? Cosa ci ha portato ad una sofferenza istituzionale così grave?
La crisi profonda che si è manifestata all’interno della magistratura pone a ciascuno di noi interrogativi severi sul valore che attribuiamo alla nostra professione.
La risposta a questi interrogativi, pur nella diversità di percorsi di formazione e di riferimenti culturali, non può che essere unica e ci riporta al modello costituzionale di magistratura: ognuna delle prerogative riconosciute al nostro status di magistrati è strumentale all’esercizio non di un potere personale, ma di una funzione pubblica essenziale per la convivenza democratica e che risponde, al contempo, ad una esigenza etica di ogni individuo – avere giustizia.
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