Lo sgomento, l’incredulità, la solidarietà alla famiglia di Maurizio Laudi sono i sentimenti della Giunta dell’Associazione nazionale magistrati e di ciascuno dei suoi componenti, certamente condivisi con l’intero Comitato direttivo centrale dell’Anm, del quale Maurizio è stato parte importante fino ad oggi.
La scomparsa improvvisa lo sottrae alla famiglia, alla giustizia, all’intera comunità associativa e culturale che si occupa di amministrazione della giustizia, legalità, politica giudiziaria: questioni alle quali, insieme alla passione sportiva, Maurizio ha dedicato l’intera vita professionale, e non solo.
Sono noti a tutti i suoi 35 anni di magistratura, l’attività di giudice istruttore negli anni del terrorismo, e poi di procuratore aggiunto e di coordinatore della direzione distrettuale antimafia, sempre a Torino e sempre occupandosi di eversione e criminalità organizzata, di sequestri di persona nei processi alle cosche calabresi, di reati finanziari e di riciclaggio. Fino al purtroppo breve incarico di procuratore capo ad Asti.
Ma l’Anm vuole ricordarlo soprattutto per la sua intensa e lunga attività associativa, per l’impegno nei confronti dei colleghi e dei problemi della magistratura, anche in ambito istituzionale, come componente del Consiglio superiore della magistratura nei primi anni ’90, e poi nell’essen-ziale esercizio del diritto di difesa di colleghi sottoposti a procedimento disciplinare, e che a lui affidavano argomenti e ragioni.
La passione, l’arguzia, l’ironia caratterizzavano la sua attività associativa, da ultimo nel Comitato direttivo centrale dell’Anm, nel quale svolgeva il ruolo di opposizione con rigore e con la consapevolezza di rappresentare una parte importante dei colleghi, quale segretario del gruppo di Magistratura Indipendente. Mai, tuttavia, divergenze e disaccordi hanno intaccato l’amicizia, profonda e leale, e la simpatia dei rapporti personali.
L’Anm saprà trovare luoghi e momenti adatti per ricordare Maurizio. Ma ora, per tutti noi, è impossibile perfino immaginare la sua assenza al prossimo Comitato direttivo centrale del 17 ottobre.