21 ottobre 2023
L'Anm sul caso Catania
Il documento approvato dal Cdc
I cittadini italiani assistono da giorni ad attacchi e reazioni scomposte di esponenti del governo che - senza confrontarsi con il merito della decisione di un giudice del Tribunale di Catania in materia di protezione internazionale – investono con grande risonanza mediatica e insistenza la persona, gli affetti e la vita del magistrato - situazione che ha reso doverosa anche l'apertura di una pratica a tutela da parte del Csm, di cui auspichiamo un celere esame. Lo scopo perseguito è evidente, ovvero intimorire ogni giudice che dovesse assumere un'interpretazione non gradita o allineata ad un certo indirizzo politico e persuadere i cittadini che decisioni sgradite, non in linea con le scelte del governo, siano solo frutto di esercizio strumentale e, quindi, deviato della giurisdizione e di contrapposizione politica.
Ancora una volta, siamo in presenza di un attacco di straordinaria gravità che sposta volutamente l’attenzione dalla discussione sul merito del provvedimento e la sua motivazioni giuridica – fondata sul contrasto della normativa interna con il diritto europeo – alla persona del giudice che lo ha emesso, valorizzando dati informativi - sulla cui legittima acquisizione è in corso un'indagine da parte della Procura della Repubblica competente - su comportamenti tenuti al di fuori dell’esercizio delle funzioni.
Attacchi strumentali di tal fatta perseguono l’ulteriore obiettivo di rafforzare nell’opinione pubblica la convinzione della necessità di modificare profondamente l’assetto costituzionale della magistratura, voluto invece dai Costituenti proprio per garantire ai cittadini una giustizia indipendente e uguale per tutti.
Non intendiamo per questo sottrarci ad una seria riflessione sulla imparzialità del magistrato in tutte le sue declinazioni.
Ma oggi chiediamo con forza alla politica di riflettere sugli effetti dannosi per i cittadini di simili operazioni di delegittimazione, volte ad indebolire la credibilità del potere giudiziario e l'indipendente esercizio della funzione giudiziaria.
Nessuno dimentichi che una giustizia autorevole e indipendente è condizione stessa dell’esistenza di una moderna democrazia liberale, che è la forma di governo sancita dalla nostra Costituzione, nella quale vogliamo continuare a vivere.
Pertanto l'Anm
conferma lo stato di agitazione già deliberato sui temi dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura;
chiede al Garante per la protezione dei dati personali di adottare tutte le opportune iniziative a tutela dei magistrati che sono stati e che saranno oggetto di intrusioni indebite nella loro vita privata in conseguenza del contenuto dei loro provvedimenti;
chiede al Ministro della Giustizia di precisare il contenuto e le finalità del mandato conferito agli ispettori in merito ad un magistrato del Tribunale di Catania;
delibera ai sensi dell’art 14 co 1 dello Statuto la convocazione dell’assemblea generale, dando mandato alla Gec per la individuazione della data, nel rispetto dei termini statutariamente previsti;
delibera che la predetta assemblea abbia all’ordine del giorno gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale.