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25 novembre 2023

Sull’assoluta inidoneità dell’applicativo predisposto per il processo penale telematico

Il CSM con nota del 20.11.23 ha comunicato gli esiti della prima sperimentazione dell’applicativo “App” che diventerebbe dal 1° gennaio 2024 lo strumento telematico e digitale esclusivo anche per i magistrati per il deposito di atti, documenti e richieste durante la fase delle indagini preliminari.

La sperimentazione dell’applicativo ha rivelato, allo stato, gravissime carenze che non consentiranno l’efficace svolgimento della funzione giudiziaria, con ricadute negative anche sul rispetto dei termini procedimentali.

Il rischio concreto è la paralisi dell’attività processuale penale sui nuovi procedimenti iscritti dal 1° gennaio 2024, con gravi danni sin dal primo giorno anche in relazione a processi in cui è in gioco da un lato la libertà personale e dall’altro la sicurezza delle persone (si pensi alla grande criminalità e ai reati di “codice rosso”).

Esprimiamo estrema preoccupazione per l’inidoneità del sistema informatico “App”, allo stato delle attuali condizioni di sviluppo del software e di concreto funzionamento, che dovrebbe costituire lo strumento per il lavoro quotidiano dei magistrati e del personale amministrativo, in considerazione della ristrettezza dei tempi che ci separano dall’effettiva entrata in vigore della normativa del deposito telematico di cui all’art. 111 bis c.p.p.

La sperimentazione, iniziata da poco più di un mese, ha già consentito di rilevare numerose criticità:



  • il deficit di sicurezza attinente alla tutela del segreto investigativo, essendo visibile a tutti gli utenti il contenuto dei fascicoli;

  • la consultazione a distanza che presuppone la verifica di sicurezza delle reti, al momento non sufficientemente garantita;

  • una procedura di caricamento degli atti inutilmente complicata e farraginosa;

  • l’incompatibilità fra l’organizzazione degli uffici, in particolare quelli di procura e l’attuale strutturazione dell’applicativo.


Siamo consapevoli della necessità di rispettare gli impegni assunti con il PNRR: tuttavia questi devono essere onorati trovando soluzioni tecniche e giuridiche che consentano di collaudare, prima di ogni improvvido e brusco “switch off”, un sistema informatico adeguato alle imprescindibili esigenze di speditezza ed efficienza della funzione giudiziaria penale.

Non abbiamo alcuna preclusione: anzi, proprio alla luce del percorso iniziato tantissimi anni addietro nel processo civile, siamo convinti degli effetti positivi di una digitalizzazione funzionante. I magistrati e l’ANM intendono fare la propria parte e per questo motivo sottopongono al Ministero alcune proposte, per non far fallire ab origine la digitalizzazione, anche utilizzando lo strumento dei decreti da emanare ai sensi dell’art. 87 commi 1 e 3 decreto legislativo 150/2022 entro il 31.12.2023:



  1. rinviare l’operatività di APP al fine di sostituirlo o di ristrutturarlo radicalmente, adeguandolo alle norme processuali (e non viceversa); o, quanto meno, per vararne – in un’ottica di gradualità – una prima operatività limitata, per alcuni mesi, a singoli Uffici Giudiziari e a singole tipologie di atti, e di atti che non siano collegati alla libertà personale, alle misure cautelari e reali, alle intercettazioni e in generale a termini processuali di inammissibilità o decadenza o inefficacia o comunque perentori,

  2. prevedere, soprattutto per gli atti di cui al precedente punto un regime precauzionale di doppio binario cartaceo/digitale;

  3. prevedere una formazione all’utilizzo degli strumenti nei singoli uffici giudiziari (in situ) con possibilità di interlocuzione e sottoposizione ai tecnici dei problemi specifici che si presentano nell’esercizio quotidiano;

  4. prevedere un’assistenza informatica adeguata, soprattutto nella fase iniziale;

  5. prevedere urgentemente l’istituzione di un tavolo di confronto cui partecipino il CSM, il Ministero, l’ANM, gli organi rappresentativi del personale amministrativo, gli organi rappresentativi dell’Avvocatura.


Roma, 25 novembre 2023

Il Comitato Direttivo Centrale



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