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23 settembre 2009

Sui magistrati impegnati nelle commissioni d’esame forense

L’Associazione propone una modifica al ddl di riforma della professione

L’Anm ha più volte segnalato le disfunzioni derivanti dal palese squilibrio tra il numero dei magistrati e il numero degli avvocati nel nostro paese: gli avvocati sono più di 213mila, e per ogni giudice ci sono oltre 25 avvocati. Si tratta del valore più alto fra tutti quelli degli Stati europei. A questa palese anomalia si aggiungono le disfunzioni derivanti dalla partecipazione dei magistrati alle commissioni di esame di abilitazione alla professione forense.
Il consistente impegno numerico (centinaia di unità) richiesto annualmente alla magistratura costituisce un prelievo di energie dall’esercizio delle funzioni giurisdizionali, divenuto ormai incompatibile con la nota esiguità delle risorse umane e con le esigenze di celerità del processo.
L’Anm ritiene quindi indispensabile una modifica legislativa, che ben po-trebbe essere inserita nel disegno di legge di riforma della professione forense in discussione al Senato, volta a limitare la possibilità di nomina di magistrati ordinari nelle commissioni di esame al solo ruolo di presidente e in concorso con altre figure professionali.”



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