17 dicembre 2022
Relazione Commissione Criminalità organizzata e transnazionale
Presentata e approvata dal Cdc nel corso della seduta del 17-18 dicembre 2022
Il comitato direttivo centrale svoltosi a Palermo, il 16 luglio scorso, a trent’anni dalle stragi, è stato una importante occasione per ragionare e discutere di mafia e interrogarsi sulle strategie e sugli strumenti di contrasto a un fenomeno criminale che continua ad essere una delle principali cause di arretratezza economica, sottosviluppo sociale, insicurezza e disordine del Paese.
Dall’ascolto delle esperienze e dei punti di vista dei rappresentanti degli uffici giudiziari maggiormente impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, dei vertici della d.i.a e di importanti realtà dell’antimafia sociale, è emerso con chiarezza che le mafie hanno da tempo abbandonato il loro aspetto oleografico e folcloristico. Esse si evolvono continuamente e si collegano tra loro a livello sovranazionale, creando delle inedite join ventures che consentono di operare su scala molto più ampia.
La crittografia delle conversazioni, l’utilizzo dei bitcoin per le transazioni economiche, il dark web e i social network enfatizzano la natura moderna e spregiudicata delle mafie, perennemente volte ad acquisire profitti per acquisire e consolidare il loro potere criminale, e consentono di sfuggire più agevolmente alle investigazioni.
Occorrono perciò massicce risorse economiche per dotare la magistratura inquirente dei mezzi e delle tecnologie necessarie, nonché una costante attività di formazione della polizia giudiziaria.
La dimensione economica delle mafie è cresciuta in maniera esponenziale e l’Italia è chiamata, suo malgrado, al ruolo di paese - pilota in materia di legislazione antimafia. Questa vocazione della legislazione italiana si declina da tempo anche sul versante della lotta ai patrimoni di origine mafiosa.
Sul punto appare particolarmente interessante la proposta di direttiva della Commissione Europea del 25 maggio 2022, che si propone di armonizzare le diverse legislazioni degli Stati membri sulla confisca dei beni utilizzati dalle organizzazioni mafiose, anche nel caso di confisca senza condanna. Anche se allo stato non è possibile prevedere in che tempi ed in quali termini tale disciplina sarà effettivamente adottata, e poi recepita,
dagli Stati membri, si tratta certamente di una strada efficace per combattere i patrimoni - e quindi il potere - delle mafie.
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