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11 giugno 2010

Modifiche al processo civile

L'Associazione nazionale magistrati osserva che le normeformulate in tema di processo civile costituiscono un interventolimitato rispetto alle proposte formulate ed alle elaborazionieffettuate in maniera ormai condivisa dagli operatori dellagiustizia.


Il decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008
(Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza
pubblica e la perequazione Tributaria
) contiene alcune
disposizioni che riguardano la materia del processo civile.



L'Associazione nazionale magistrati osserva che le norme
formulate in tema di processo civile costituiscono un intervento
limitato rispetto alle proposte formulate ed alle elaborazioni
effettuate in maniera ormai condivisa dagli operatori della
giustizia.



Deve rilevarsi, tuttavia, che la ratio che sottende tali
disposizioni e, cioè, la semplificazione ed accelerazione delle
procedure, è certamente condivisibile.



La previsione contenuta nell'art. 50 a proposito della
cancellazione ed estinzione della causa civile dal ruolo è
senz'altro condivisibile, poiché consente al giudice di estinguere
d'ufficio processi rinviati e cancellati per assenza delle parti,
impedendo in tal modo il mantenimento di pendenze fittizie a fronte
di una concreta carenza di interesse.



Anche le novità introdotte dall'art. 53 in tema di
razionalizzazione del processo del lavoro devono essere viste con
favore.



Si tratta, in sostanza, di un articolo di un progetto di riforma
del CPC riguardante il processo del lavoro, elaborato dalla
"Commissione Foglia", che, riprendendo le positive esperienze
concrete di alcuni uffici giudiziari, consente l'utilizzo della
motivazione contestuale delle sentenze (art. 281 sexies cpc) anche
nel rito del lavoro, per il quale non era previsto
espressamente.



L'art. 51 introduce nel processo civile la informatizzazione
delle comunicazioni e notificazioni alle parti ed ai
consulenti.



Costituisce questa una riforma da sempre auspicata
dall'associazione, che consentirà agli ufficiali giudiziari di
gestire il carico sempre più gravoso di adempimenti e che determina
ritardi nella trattazione dei processi per difetti di notifiche. Il
personale delle Cancelleria risulterà allo stesso tempo liberato
dai relativi incombenti e potrà dedicarsi alle altre fondamentali
attività.



L'effettiva operatività del nuovo sistema è, tuttavia, rimandata
a data ancora incerta, in quanto per l'adozione  dei decreti
attuativi del Ministro della Giustizia (art. 51 comma 1) non è
fissato alcun termine.



Appare evidente, inoltre, che senza un intervento che garantisca
preliminarmente agli uffici giudiziari le risorse materiali ed
umane per il funzionamento del nuovo sistema, tale data di inizio
deve considerarsi tutt'altro che prossima.



In conclusione, l'Anm rileva che le disposizioni introdotte,
come sopra precisato, seppur ispirate da esigenze reali,
rappresentano ancora delle modifiche parziali e non idonee da sole
a determinare una concreta semplificazione del sistema ed auspica
che in tempi brevi vengano adottate le ulteriori norme richieste,
seppur nell'ambito di un complessivo ed organico disegno di legge e
non della decretazione d'urgenza che non risponde alle esigenze di
razionalizzazione da sempre ritenute preminenti.




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