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14 giugno 2010

L'Anm sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio

Nel corso della trasmissione televisiva Porta a porta ilpresidente del Consiglio Berlusconi ha dichiarato che procure dellaRepubblica ed in particolare la procura di Milano hanno insabbiatoindagini e stanno operando con parzialità nel trattare i delicatiprocedimenti relativi a note vicende del sistema bancario.


Nel corso della trasmissione televisiva Porta a porta il
presidente del Consiglio Berlusconi ha tra l'altro dichiarato che
procure della Repubblica ed in particolare la procura di Milano
hanno insabbiato indagini e stanno operando con parzialità nel
trattare i delicati procedimenti relativi a note vicende del
sistema bancario. Inoltre, l'on. Berlusconi ha accusato Edmondo
Bruti Liberati - nominato solo qualche giorno fa  procuratore
aggiunto della Repubblica di Milano - di essere un magistrato non
imparziale ed ideologizzato.



In tal modo, il presidente del Consiglio non ha esitato a porre
in essere una grave "interferenza" su procedimenti in corso e ad
indirizzare un pesantissimo attacco personale nei confronti del
collega Bruti Liberati, già autorevole presidente della nostra
Associazione.



Queste dichiarazioni rappresentano l'ennesima manifestazione
dell'intolleranza dell'on. Berlusconi nei confronti
dell'indipendente svolgimento delle indagini e di una giurisdizione
autonoma dai voleri della politica.



L'interferenza del presidente del Consiglio sulle indagini non
può avere cittadinanza ed ascolto in uno Stato democratico di
diritto, caratterizzato dalla separazione e dal reciproco rispetto
tra i poteri.



Vanno respinte con sdegno anche le insinuazioni e le vere e
proprie accuse nei confronti del collega Bruti Liberati che, nei
molteplici ruoli svolti nella la sua vita professionale, ha sempre
dato prova di assoluta imparzialità e di indipendenza, come è stato
riconosciuto anche di recente dall'intero Consiglio superiore della
magistratura che lo ha nominato all'unanimità procuratore aggiunto
a Milano



L'intera vicenda conferma ed aggrava i timori più volte espressi
dall'Anm sui rischi che corrono nel nostro Paese l'autonomia e
l'indipendenza della giurisdizione e della magistratura.



La magistratura italiana chiede con fermezza a tutti, a
cominciare dal presidente del Consiglio, di non coinvolgerla
strumentalmente nel confronto e nello scontro politico della
campagna elettorale.




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