22 luglio 2011
Sezione di Palermo 11 luglio 2008
La Giunta Sezionale di Palermodell'ANM, in riferimento alle recenti polemiche sull'applicazionedel regime carcerario previsto dall'art. 41bis dell'ordinamentopenitenziario, evidenzia che l'impianto normativo, pur suscettibiledi modifiche, viene scrupolosamente interpretato dalla magistraturadi sorveglianza, troppo facilmente additata addirittura di favorireesponenti della criminalità, ed è applicato secondo la ratio delsistema, che è essenzialmente quella di impedire contatti disingoli esponenti di organizzazioni mafiose con l'esterno dellestrutture carcerarie.
La Giunta Sezionale di Palermo
dell'ANM, in riferimento alle recenti polemiche sull'applicazione
del regime carcerario previsto dall'art. 41bis dell'ordinamento
penitenziario, evidenzia che l'impianto normativo, pur suscettibile
di modifiche, viene scrupolosamente interpretato dalla magistratura
di sorveglianza, troppo facilmente additata addirittura di favorire
esponenti della criminalità, ed è applicato secondo la ratio del
sistema, che è essenzialmente quella di impedire contatti di
singoli esponenti di organizzazioni mafiose con l'esterno delle
strutture carcerarie.
La Giunta ribadisce che anche in questo delicato settore le
condotte professionali di avvocati e magistrati sono sempre state
improntate al rispetto reciproco delle relative funzioni e
ruoli.
Pertanto, quantomeno ingenerose, oltre che offensive, appaiono le
critiche rivolte da un esponente istituzionale al Presidente della
Camera Penale di Palermo, avv. Roberto Tricoli, ed all'avvocatura
tutta, che a fianco della magistratura non fa altro che perseguire
il rispetto delle regole processuali e difendere la legalità.
Palermo, 11 luglio 2008
Il Presidente, Guido Lo Forte
Il Segretario, Giuseppe De Gregorio