4 agosto 2011
Sezione di Bari 04.06.2010
L'assemblea dell'Anm - distretto diBari - con la partecipazione di n.50 colleghi provenienti daitribunali di tutto il distretto, all'esito della discussione CONFERMA Il deliberato della Giunta dell'ANM BARI già trasmesso alla Giuntaesecutiva Nazionale in data 28 maggio 2010 e che qui si riporta
L'assemblea dell'Anm - distretto di
Bari - con la partecipazione di n.50 colleghi provenienti dai
tribunali di tutto il distretto, all'esito della discussione
CONFERMA
Il deliberato della Giunta dell'ANM BARI già trasmesso alla Giunta
esecutiva Nazionale in data 28 maggio 2010 e che qui si
riporta
1. Il Presidente del Consiglio aveva assunto il formale impegno
elettorale di non mettere le mani nelle tasche degli italiani e
anziché disporre, per arginare l'emergenza economica,
un'imposizione fiscale una tantum a carico dei cittadini con una
certa soglia di reddito, il che avrebbe comportato riflessi
negativi nei sondaggi nei quali continuamente si rispecchia,
preferisce colpire determinate categorie di dipendenti pubblici
sottraendo (solo ad esse) una quota stipendiale prima che entri
nello loro tasche.
E' un'operazione che va soprattutto a detrimento dei magistrati che
vivono del loro stipendio a differenza dei manager pubblici che
vedono nella retribuzione solo una singola componente dei loro
introiti, riscuotendo indennità di risultato sovente preponderanti
rispetto alla retribuzione base. E' un'operazione che viene
correlata alla gravità della crisi economica, ma non prevede alcuna
forma di "reinvestimento" nell'efficienza della macchina della
Giustizia, che si trova in una situazione emergenziale,
"reinvestimento" che vorrebbe dire più sicurezza per il Paese e in
definitiva più ricchezza.
Per di più, l'ipotizzata diminuzione salariale costituirebbe una
tassazione indiretta sul reddito di singole categorie di
contribuenti contro il principio della generalità delle prestazioni
patrimoniali imposte: e difatti, a parità di reddito i dipendenti
pubblici dovrebbero contribuire nell'emergenza in misura superiore
agli altri cittadini aventi redditi equivalenti, donde un
gravissimo sospetto di legittimità costituzionale.
2. Nel corso di questi anni, solo grazie all'estremo spirito di
servizio dei Magistrati italiani e del personale amministrativo è
stato possibile assicurare, pur in carenza di risorse uomini e
mezzi, un efficace controllo di legalità, garantendo i diritti dei
cittadini.
Quest'opera di supplenza della magistratura (che ha impedito al
sistema giustizia di implodere) deve ora venir meno; dei
disservizi, dei ritardi, delle violazioni del principio
costituzionale di durata ragionevole del processo devono rispondere
politicamente, dinanzi all'opinione pubblica, i soggetti
responsabili, segnatamente il Ministro della Giustizia cui è
attribuito, ex art. 110 Cost., il compito di
assicurare"l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi
alla giustizia".
L'assemblea Anm del distretto di Bari
Ribadisce
la propria contrarietà alla manovra economica che, oltre ad essere
mortificante per i magistrati considerati un costo e non una
risorsa, contribuirà in maniera decisiva con i complessivi tagli al
settore pubblico, ed a quello della Giustizia in particolare, ad
affossare definitivamente un servizio essenziale per l'intera
collettività.
Nel sottolineare l'importanza della unità associativa in questo
delicato momento storico
INVITA
Il Comitato Direttivo Centrale dell'ANM a proclamare una o più
giornate di astensione dal lavoro
DELIBERA
l'adesione alla cessazione, a tempo indeterminato, dell'attività di
supplenza svolta quotidianamente dai magistrati nell'esercizio
delle funzioni
INVITA
Il Comitato Direttivo Centrale dell'ANM ad indicare le attività che
nei vari settori potranno essere oggetto della cessazione
dell'attività di supplenza, indicazione che possa essere pertanto
applicata da tutti i magistrati in tutti i tribunali.
INVITA
Il Comitato Direttivo Centrale dell'ANM ad accompagnare tutte le
iniziative di protesta con adeguate forme di comunicazione volte a
spiegare le ragioni del profondo disagio di tutta la Magistratura
Italiana.
Bari 4 giugno 2010
Il
Presidente
Il Segretario
(Salvatore
Casciaro)
(Marco Guida)