5 agosto 2011
Sezione Cassazione su dichiarazioni Presidente del Consiglio
La Giunta dell'AssociazioneNazionale Magistrati, sezione della Corte di Cassazione, manifestala propria convinta adesione al comunicato del 1° ottobre 2010della Giunta nazionale dell'A.N.M. con il quale si denunziaval'assurdità delle accuse che il Presidente del Consiglio deiministri ha lanciato, per l'ennesima volta, nei confronti dellamagistratura.
La Giunta dell'Associazione
Nazionale Magistrati, sezione della Corte di Cassazione, manifesta
la propria convinta adesione al comunicato del 1° ottobre 2010
della Giunta nazionale dell'A.N.M. con il quale si denunziava
l'assurdità delle accuse che il Presidente del Consiglio dei
ministri ha lanciato, per l'ennesima volta, nei confronti della
magistratura.
Esprime il proprio sgomento per i
ripetuti tentativi di delegittimazione del ruolo dei magistrati da
parte di chi, portatore di un personale interesse nei procedimenti
civili o penali ma al tempo stesso titolare di un'altissima carica
istituzionale, finisce con il mettere in discussione il principio
costituzionale di autonomia e di indipendenza connaturato alla
separazione dei poteri.
Sottolinea che le stesse critiche,
che di regola sarebbero legittima espressione di libertà, vengono
peraltro formulate in termini generici e strumentalmente allusivi,
quando non perfino distorti, senza neppure tener conto degli
elementi oggettivi del giudizio.
Ciò è avvenuto in particolare a
proposito della recente sentenza (caso Mills) pronunziata dalle
sezioni unite di questa Corte, che non afferma affatto un
principio del tenore corrispondente alla ironica esposizione
pubblica del Presidente (nel senso che il reato di corruzione si
consumerebbe quando il corrotto "spende" il danaro ottenuto) ed
anzi formula una soluzione giuridica, in materia di prescrizione,
più favorevole all'imputato rispetto a precedenti arresti
giurisprudenziali.
Esprime pertanto la più
incondizionata solidarietà ai colleghi che formavano il collegio
delle sezioni unite e riafferma che tutti i magistrati
continueranno nel loro silenzioso lavoro al servizio della
collettività senza che critiche ingiustificate o tentativi di
intimidazione possano distogliere dall'obiettivo di un indipendente
esercizio della giurisdizione a tutela dei principi di terzietà
voluti dalla Costituzione.
Roma 12 ottobre 2010
Il
segretario
Il presidente
Mirella
Cervadoro
Carlo Brusco