9 agosto 2011
Sezione distrettuale di Palermo - Vicenda Ciancimino
Da giorni ormai quasi tutti gliorgani di informazione italiani pubblicano e mandano in onda notizie e commenti inerenti le nuove vicende di MassimoCiancimino, in relazione alla individuazione di un documentofalsificato presentato dal predetto ai magistrati che sono impegnati nella difficile opera di ricerca, attenta e rigorosa, deiriscontri alle predette dichiarazioni.
Da giorni ormai quasi tutti gli
organi di informazione italiani pubblicano e mandano in onda
notizie e commenti inerenti le nuove vicende di Massimo
Ciancimino, in relazione alla individuazione di un documento
falsificato presentato dal predetto ai magistrati che sono
impegnati nella difficile opera di ricerca, attenta e rigorosa, dei
riscontri alle predette dichiarazioni.
Le prese di posizione di personaggi della informazione e
della politica rispecchiano le fisiologiche differenze
ideologiche nel commentare i fatti, ai quali non può
non riconoscersi un rilievo istituzionale di primissimo
piano.
Dall'analisi scientifica del documento falsificato è scaturito per
Massimo Ciancimino l'immediato provvedimento di fermo per il
delitto di calunnia aggravata in danno del Prefetto Gianni De
Gennaro. Il provvedimento è stato emesso da quei magistrati che
raccolgono le dichiarazioni del predetto, ed è il frutto di un
accertamento peritale delegato alla Polizia Scientifica da quegli
stessi magistrati che, in ogni momento della loro attività, hanno
sempre sottoposto a verifiche rigorosissime tutti i documenti
prodotti da Ciancimino, al fine di fugare ogni ragionevole dubbio
sulla loro autenticità.
Alla luce delle superiori considerazioni il Segretario e i
componenti della Giunta Distrettuale dell'ANM di Palermo
denunciano con allarmante preoccupazione i tentativi, da più
parti pervenuti, di trasformare una delicatissima vicenda
giudiziaria in un attacco personale e mirato contro quei magistrati
che, con meticolosa professionalità, svolgono il proprio dovere di
ricerca e verifica della verità, con l'evidente scopo di
delegittimare il loro lavoro e di indebolire, agli occhi
dell'opinione pubblica, l'accertamento giudiziario di
importantissime vicende che potrebbero avere coinvolto in
passato ampi settori delle Istituzioni del nostro paese.
Il Segretario ed i componenti della Giunta, quindi,
esprimono vicinanza e solidarietà al collega Antonio Ingroia,
fatto oggetto di pesanti attacchi personali ed agli altri
magistrati che con lui coordinano le indagini in questione,
esortandoli a continuare nella loro opera di serena e rigorosa
ricerca della verità nel pieno e rispettoso ossequio del principio
di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla Legge.