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2 ottobre 2022

Gli obiettivi della riforma sono irrealizzabili in difetto di risorse

II complesso processo riformatore in atto non interviene in modo efficace sulle risorse umane, quantomeno in termini di assicurazione della costante copertura effettiva degli organici di magistratura e del personale amministrativo.


I vincitori del prossimo concorso per il reclutamento di cinquecento magistrati saranno immessi in servizio non prima del 2025, mentre gli obiettivi di riduzione dei tempi dei processi civili - riduzione del 40% dei tempi di definizione dei procedimenti - dovranno essere raggiunti, con le risorse ora disponibili, entro la fine del 2024.


Attualmente, negli uffici giudiziari risultano mancanti ben 1.600 magistrati, pari al 16% dell’organico complessivo.


Tali carenze sono dovute al mancato espletamento nella fase della pandemia dei concorsi, che invece in altri settori della PA sono stati indetti e conclusi. Né si può attribuire valore risolutivo all’assunzione di giovani laureati nell’ambito dell’Ufficio per il processo, attesa la temporaneità degli incarichi, la necessità di formazione, la funzione di mero ausilio alla giurisdizione ad essi attribuita, le numerose scoperture già occorse tra gli addetti già assunti, molti dei quali hanno optato per altri percorsi professionali meno precari.


Al contempo, l’incremento degli adempimenti richiesti ai magistrati e alle cancellerie e segreterie giudiziarie dalle riforme dei riti civili e penali, non accompagnati dalla contestuale predisposizione delle risorse necessarie a farvi fronte, si pone in aperta contraddizione con i dichiarati obiettivi di riduzione dei tempi di definizione dei processi.


Tutto questo rischia di riversare sui soli magistrati la responsabilità del mancato raggiungimento di obiettivi che sin d’ora si palesano di arduo, se non impossibile, conseguimento.


L’Anm, in attesa di un più approfondito dibattito nell’ambito del prossimo Congresso Nazionale, invita sin d’ora il Ministero a garantire la sistematica copertura degli organici di magistratura e personale amministrativo, mediante periodici concorsi, nonché a disporre una più razionale ed efficiente redistribuzione delle risorse umane e materiali sul territorio nazionale.


Ogni ulteriore aumento degli adempimenti richiesti ai magistrati e al personale amministrativo, inoltre, deve essere accompagnato dal contestuale stanziamento di risorse adeguate a farvi fronte, nel rispetto dei fondamentali principi di cui agli artt. 81 e 110 della Costituzione.


In assenza di queste condizioni, è forte il rischio che la giurisdizione, nonostante l’impegno quotidianamente profuso dai magistrati e dal personale amministrativo, non riesca ad assolvere alla sua fondamentale funzione di tutela dei diritti delle persone.



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