Sono assolutamente d’accordo con tutto quello che ha detto Francesco Minisci e che rappresenta il pensiero di tutta la Giunta. Ripercorrerò solo alcuni punti per ricordare la centralità, non necessariamente nell’ordine in cui li ha affrontati Francesco. La questione principale credo sia quella morale.
Ogni tanto qualcuno ci definisce un’associazione privata o riduttivamente un sindacato dei magistrati. La Anm è anche questo, ma non è solo questo. Per legge la Anm ha approvato il codice etico, ne è la custode. Il nostro codice etico, che è un ottimo codice etico è tra l’altro il presupposto dell’attività disciplinare della sezione disciplinare del Csm perché quando per esempio detta i concetti di correttezza e quando poi nel procedimento disciplinare si contesta la violazione di correttezza, inevitabilmente si fa riferimento al codice etico. Quindi io credo che dobbiamo riaffermare con forza che non c’è e non ci può essere tolleranza per la violazione del nostro codice etico da parte di quei pochi magistrati che non lo rispettano. Sotto questo profilo sono molto lieto che oggi sia stato rinnovato il collegio dei probi viri perché una serie di vicende personali avevano messo in condizione di non poter funzionare, per impegni precedenti di alcuni componenti, per le mie dimissioni quindi questo ha creato una breve parentesi di impossibilità del collegio dei probi viri di funzionare. Io credo che sia un organo centrale, anche perché dobbiamo dare la dimostrazione che l’Anm valuterà le violazioni al codice etico a prescindere da qualsiasi altra rilevanza di quelle condotte dal punto di vista disciplinare o penale. Intanto la Anm deve dire se quelle condotte sono o non sono conformi al suo codice etico. È un segnale importante perché io sono convinto che la stragrande maggioranza dei magistrati si comporta bene e non è giusto che venga infangata da qui pochi che si comportano male. Questo è il punto decisivo e sotto questo profilo io credo che la Giunta solleciterà i probi viri ad attivarsi sulle vicende come è già avvenuto e come avverrà tutte le volte che avremo questi elementi.
Seconda questione, gli uffici. Non è tollerabile che ci sia una carenza di 9000 funzionari, cancellieri e assistenti, mettendo a rischio la stessa apertura al pubblico degli uffici. Avevamo detto con soddisfazione che il Ministro aveva segnalato la sua disponibilità all’assunzione di 1000 cancellieri che pare si stia per concretizzare sia pure con modalità che qualche perplessità, qualche attenzione la richiederanno. Se ho capito bene verranno utilizzate graduatorie relative ad altri concorsi. Si tratta di vedere chi entrerà come fascia di età. Io non voglio discriminare gli anziani, anche perché sono anziano, ma il problema è che se dobbiamo addestrare personale all’utilizzo di nuove tecnologie ci vuole personale giovane, non possiamo prendere sessantenni.
Io ieri sono andato a firmare delle ordinanze alla cancelleria della nostra Settima sezione e ho subito la lamentazione di tutto il personale presente che mi ha detto una cosa molto semplice: “Siamo la metà di quelli che eravamo quando il lavoro era la metà. Quindi stiamo lavorando il quadruplo”. In più la cancelliera presente mi ha detto: “Io sono qui solo per la legge Fornero, altrimenti me ne sarei andata già in pensione”. Ecco, non si può lavorare on personale così demotivato, così irritato: questo personale ha bisogno di essere sostenuto anche dalla Anm. Abbiamo ricevuto richieste da parte dei sindacati dei dipendenti di contatti, cosa che la Giunta dovrà verificare nella concreta possibilità di attuazione perché loro vogliono anzitutto le nuove assunzioni e poi hanno anche problemi legittimi di riqualificazione: anche su questo dovremo spendere qualche parola. Mi è stato poi segnalato che c’è questo problema benedetto del personale tirocinante che è stato in qualche modo utilizzato è personale fortemente precario. Non spetta a noi sostituirci all’amministrazione ma qualche suggerimento lo possiamo dare. Se abbiamo personale giovane e addestrato, perché andare a pescare negli idonei non vincitori di altri concorsi e non trovare la via magari di un concorso riservato a questo personale quando abbia dato prova di validità e che comunque è personale senza il quale gli uffici si fermerebbero. C’è quindi tutta una serie di problemi che devono essere affrontati.
Le situazioni di criticità che sono state rappresentate sono di livello tale che io ho trovato colleghi che conoscevo esasperati. Uno mi ha mandato una email di fuoco segnalandomi che nel suo ufficio le assenze superavano il 50 per cento del personale. Io vorrei sapere quale azienda potrebbe funzionare in una situazione di questo genere.
Noi abbiamo usato una pazienza infinita, abbiamo assicurato anche al Ministro la nostra assoluta lealtà e collaborazione, ma questo non vuol dire che dobbiamo rimanere silenti per sempre se non si trova una soluzione a questi problemi. Quindi io credo che nelle prospettive post estive dovremo porci anche questi problemi.
Il problema delle audizioni in Parlamento. Certo, noi non possiamo imporre di essere ascoltati, però ci pare uno sgarbo che non vogliano ascoltarci, visto che siamo portatori, come ha detto molto bene Francesco, di sicura conoscenza del funzionamento della macchina giudiziaria. Devo dire che io avverto anche un certo fastidio nelle polemiche che sulla stampa vengono fatte da alcune organizzazioni di avvocati che cercano di accreditare l’idea che il malfunzionamento della giustizia dipenda dai magistrati. Vanno dicendo, ad esempio, che è inutile intervenire sulla prescrizione perché la maggior parte delle prescrizioni si verificano in Procura. Sembrano non sapere che questo accade nelle Procure meglio organizzate, dove ci sono dei capufficio che assumendosi le loro responsabilità invitano i colleghi a non mandare avanti processi che comunque si prescriverebbero in mano al giudice di primo grado. Allora dire che questo è colpa delle procure significa non avere il senso della realtà. Mi è stato dato questo elemento per quanto riguarda la Procura della Repubblica di Roma: 36000 procedimenti pronti con richiesta di decreto di citazione a giudizio diretto. Capacità del Tribunale di riceverli: 12000. Di che cosa stiamo parlando? Delle Procure che non funzionano? Io trovo inaccettabile questo modo di informare. Finora abbiamo evitato di innescare polemiche, ma bisognerà pur rispondere a queste che sono sostanzialmente falsità. Non è vero che la prescrizione dipende dai magistrati. La prescrizione dipende in larga misura oltre che dal modo irragionevole in cui è disciplinata dalla sproporzione tra mezzi a disposizione e obiettivi richiesti perché con l’attitudine di incriminazioni penali che noi abbiamo succedono delle cose che veramente sono incredibili. È venuto il responsabile del Consiglio d’Europa per i diritti umani in Italia e ha detto: “Nessuno mi ha saputo dire quante sono le fattispecie penali vigenti”. Ora, che non lo sappia io che pure faccio il giudice penale da 38 anni è grave, ma che non lo sappia il Ministero che pure tiene il casellario giudiziale è incredibile. Ma come fa il Ministro della Giustizia a non sapere quante sono le fattispecie penali vigenti? Ma come fa? Avremo necessità di dire queste cose se continueranno queste accuse gratuite, cioè che la prescrizione dipende dall’inerzia delle Procure della Repubblica.
Le commissioni di studio. Anche qui ha già detto molto bene Francesco dell’ottimo lavoro che è in corso di completamento da parte delle commissioni. Io sono molto soddisfatto della risposta che i colleghi hanno dato perché vuol dire che c’è entusiasmo e adesione alla nuova vita dell’Anm. In passato mi è sembrato segnare un distacco dei magistrati dalla loro Associazione. Questo pericolo di distacco sembra superato e sembra essere tornato l’entusiasmo.
Abbiamo bisogno (e sono sicuro che lo avremo) del vostro appoggio per poter continuare su questa strada quindi vi ringrazio per l’appoggio che finora avete dato alla Giunta e per quello che spero continuerete a dare.