10 dicembre 2009
Sulle notizie provenienti da Bonn
Meno male che la Costituzione c’è
Per fortuna di tutti l’ordinamento italiano e la Costituzione vigente prevedono organi di garanzia e il controllo dell’operato di qualsiasi potere e ordine, magistratura compresa. Ovviamente la Corte costituzionale, come in ogni Paese del mondo che ne preveda l’esistenza, giudica le leggi approvate dalle maggioranze parlamentari, di qualsiasi colore e orientamento politico. E la Costituzione, come spiega qualsiasi manuale di Educazione civica, la colloca tra gli organi di garanzia e non tra le articolazioni della magistratura.
La magistratura italiana non accetta classificazioni e inquadramenti forzati, che di volta in volta la colorerebbero di rosso o di nero, a seconda dei destinatari delle indagini; e di colore opposto quando assolve. Certo non nascondiamo la nostra preoccupazione di fronte ad annunci di riforme costituzionali che sembrano piuttosto stravolgimenti dell’attuale sistema democratico. Ma, sempre grazie alla Costituzione vigente, sappiamo che ogni modifica richiede un lungo iter, larghe maggioranze e, eventualmente, l’interpello del popolo italiano. Perciò continuiamo ad operare serenamente.
Infine, non spetta alla magistratura chiedersi - ma ci farebbe piacere conoscere la risposta dagli esperti di comunicazione e dai sondaggisti - se l’immagine del Paese all’estero, e la corretta conoscenza del sistema giudiziario italiano e dei suoi organi di garanzia siano messi a repentaglio più dalle sentenze delle corti d’assise, dalle indagini e dai libri sulla mafia, o piuttosto da interventi pronunciati da tribune europee, che in un colpo solo mettono in dubbio la legittimazione e l’indipendenza del Presidente della Repubblica, della Corte costituzionale, dell’intero ordine giudiziario.