24 aprile 2021
Relazione della Commissione Riforme e Recovery fund
Presentata e approvata dal Cdc nel corso della seduta del 24-25 aprile 2021
Il piano di investimenti previsto per rendere efficace e accelerare la risposta giudiziaria dovrà tenere conto delle necessità connesse alla salvaguardia delle pari opportunità di chi opera nel servizio giustizia.
Gli strumenti anche organizzativi che si adottano in tale contesto sono volti alla funzionalità del servizio reso alla collettività e, pertanto, di interesse generale.
La questione della conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura è questione di cui si deve far carico l’impero comparto giustizia e riguarda anche la salvaguardia del benessere organizzativo (espressamente considerato nella circolare sulle tabelle per il biennio 2020-2022).
Gli investimenti sull’edilizia giudiziaria dovranno considerare la necessità di spazi di sostegno ai doveri di cura.
Più volte individuata anche dal CSM come necessario aspetto operativo nello sviluppo di una cultura organizzativa di genere, e nonostante l’impegno al riguardo profuso dal CPOM e dai CPO decentrati (cfr. delibera CSM del 28 luglio 2009 - “Realizzazione di un protocollo da inviare ai vari Uffici giudiziari per adibire strutture immobiliari ad asili nido ovvero concludere convenzioni con enti che prestino un eguale servizio”, risoluzione 26 luglio 2010 -“Progetto di istituzione di asili nido aziendali presso gli Uffici giudiziari”- e delibera 12 dicembre 2012, istitutiva di un tavolo tecnico permanente, al riguardo, CSM-Ministero della Giustizia) la realizzazione di asili nido ed altri servizi per l’infanzia negli uffici giudiziari risulta ad oggi confinata a pochissime realtà territoriali.
Già la relazione della Commissione Pari Opportunità dello scorso CDC aveva individuato alcuni degli interventi necessari:
a) Asili nido “aziendali” - collocati internamente agli uffici giudiziari o in strutture immediatamente adiacenti e non solo in prossimità - che consentano anche di favorire la prosecuzione dell’allattamento materno (cui deve essere riservato, nel nido, apposito spazio) ed un più graduale distacco madre-neonato, incentivando in definitiva un più rapido rientro in servizio della lavoratrice dopo la maternità;
b) Spazi di allattamento/nursery per bambini accompagnati e raccolta del latte materno. Possono essere più utilmente aperti agli operatori della giustizia che non prestano attività continuativa negli uffici giudiziari e agli utenti e strutturati in modo tale (spazi e attrezzature) da consentire anche la sosta e l’intrattenimento del bambino da parte dell’adulto che lo accompagna (baby sitter, familiare), nell’attesa del genitore impegnato in attività lavorativa negli uffici;
c) Baby parking – Servizio di accudimento occasionale (in caso, ad es., di impedimento della baby sitter o di veloce passaggio dall’ufficio) di bambini a partire dai 2 o 3 anni di età, anche qui auspicabilmente aperto (e realizzato congiuntamente) ai liberi professionisti ed eventualmente assoggettabile al versamento di un piccolo contributo per fruizione, oltre che alla prenotazione ove possibile, specie per i periodi di maggior afflusso ad esempio in concomitanza con le chiusure scolastiche...
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