4 giugno 2010
Sul DDL per la riforma del processo penale
L'Anm rileva che il disegno di legge sul processo penaleproposto dal Governo non introduce le riforme necessarie adassicurare l'efficienza del processo e la sua ragionevole durata, eaddirittura inserisce nuovi, inutili formalismi, che determinerannoun ulteriore allungamento dei tempi del processo.
L'Anm rileva che il disegno di legge sul processo penale
proposto dal Governo non introduce le riforme necessarie ad
assicurare l'efficienza del processo e la sua ragionevole durata, e
addirittura inserisce nuovi, inutili formalismi, che determineranno
un ulteriore allungamento dei tempi del processo.
Ciò contrasta con l'obiettivo - riaffermato dall'Anm anche in
occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario - di accrescere
il livello di efficienza del processo e di assicurare ai cittadini
"decisioni nel merito" in tempi ragionevoli, nel rispetto
dell'articolo 111 Cost. e senza rinunciare alle garanzie
costituzionali ("dal contraddittorio all'imparzialità del giudice;
dal diritto alla difesa alla presunzione di non colpevolezza").
Le disposizioni del ddl limitano, da un lato, il potere
investigativo del Pm e, dall'altro, aumentano in maniera
ingiustificata i poteri della difesa, senza ridurre di un solo
giorno la durata dei processi. Un gravissimo impatto sulla durata e
l'efficacia del processo sarà determinato dalle seguenti
disposizioni:
- l'obbligo di riconoscere i termini a difesa per il difensore
d'ufficio nominato in sostituzione del difensore assente;
- la riduzione della utilizzabilità a fini probatori delle
sentenze passate in giudicato, con inutile duplicazione di giudizi
in un sistema in cui la separazione dei procedimenti è sempre più
frequente;
- le modifiche sulla decorrenza dei termini delle indagini
preliminari espongono il processo, in qualunque fase, a
un'ingiustificata sanzione di inutilizzabilità dei risultati delle
indagini;
- l'eliminazione del potere del giudice di escludere le prove
manifestamente superflue può determinare una incontrollabile
dilatazione della durata del dibattimento;
- la collegialità per le misure cautelari personali e reali, non
accompagnata dalla radicale revisione del sistema delle
impugnazioni, determinerà insuperabili problemi organizzativi.
Al contrario, la delega al governo ha l'effetto di differire la
notificazione in via informatica e la sospensione dei processi a
carico di imputati irreperibili: due priorità assolute, che
avrebbero potuto immediatamente accelerare il processo.
In palese contraddizione con il divieto per i magistrati di
prima nomina di assumere funzioni requirenti e giudicanti penali
(mantenuto nonostante la richiesta di eliminazione dell'Anm), si
prevede il trasferimento d'ufficio nelle sedi non coperte per
mancanza di aspiranti: ciò riguarderà prevalentemente magistrati
giovani e privi di esperienza specifica, così incidendo sul
principio di inamovibilità del magistrato senza ottenere alcun
vantaggio.