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13 settembre 2025

Relazione su richiesta proveniente dall’Osservatorio della Giustizia Civile in merito all’ampliamento delle competenze del Giudice di Pace e all’aumento dei compensi professionali degli avvocati nei procedimenti dinanzi al Giudice di Pace

La Commissione, all’esito della riunione tenutasi il giorno 8.9.2025, alle ore 17,30, osserva:



  1. Ampliamento delle competenze del Giudice di Pace


È emersa, da parte di una larga maggioranza dei partecipanti alla discussione, una posizione di forte perplessità rispetto all’ulteriore ampliamento della competenza per valore del Giudice di Pace, come previsto dalla recente riforma della magistratura onoraria.


Le principali criticità sollevate possono così sintetizzarsi:



  • inadeguatezza degli organici e delle strutture: molti uffici dei giudici di pace risultano già oggi gravemente sottodimensionati, sia per carenze numeriche che per assenza di un adeguato supporto amministrativo e informatico. L’attuale assetto non appare in grado di reggere un ulteriore incremento di contenzioso;

  • deficit formativo: il percorso di selezione e formazione degli attuali giudici onorari non garantisce, nella percezione diffusa, una preparazione adeguata ad affrontare un incremento quantitativo e qualitativo del contenzioso;

  • assenza di un controllo strutturato e stabile: diversamente da quanto accade per la magistratura togata, manca un efficace sistema di vigilanza e di verifica qualitativa sull’attività giudiziaria svolta dai giudici di pace, i quali non sono soggetti alle medesime forme di coordinamento, aggiornamento e valutazione; la vigilanza attribuita al Presidente del Tribunale, tenuto conto delle numerose funzioni già attribuite al Presidente e della frequente dislocazione degli uffici giudiziari, appare sul punto insufficiente;

  • percezione esterna: l’estensione delle competenze ai giudici di pace comporta una delega di porzioni significative della giurisdizione civile ad una magistratura onoraria, composta da soggetti non selezionati mediante concorso pubblico, che continuano talvolta ad esercitare l’attività forense, minando la percezione della terzietà ed imparzialità dei giudici;

  • effetti sul sistema giustizia: l’aumento delle competenze dei giudici di pace rischia di generare un’impennata nel numero delle impugnazioni; in ogni caso, l’aumento di competenza per valore già operato di recente fino ad € 10.000,00 renderebbe opportuno attendere qualche anno per verificare l’effettivo impatto sui Tribunali del predetto aumento di competenza in termini di minor carico dei procedimenti di primo grado e di quantità delle impugnazioni;

  • effetti distorsivi sul riparto di competenze: è stato osservato come, in alcune realtà giudiziarie di minori dimensioni, anche in ragione delle caratteristiche dell’economia locale, un incremento ulteriore della competenza per valore del Giudice di Pace potrebbe determinare un sostanziale svuotamento della competenza del Tribunale ed una progressiva inversione del rapporto fisiologico tra regola ed eccezione, con evidenti ricadute sull’equilibrio del sistema e sulla funzionalità della giurisdizione professionale;

  • riduzione dell’apporto dei giudici di pace onorari del Tribunale, laddove permanga il limite di competenza di cinquantamila euro;

  • l’inopportunità di una ulteriore progressiva estensione delle funzioni giurisdizionali a soggetti non selezionati mediante pubblico concorso.



  1. Aumento dei compensi degli avvocati nei giudizi dinanzi al Giudice di Pace


Il tema dell’aumento dei compensi è stato considerato, in via generale, non centrale né strettamente pertinente alla posizione e al ruolo della magistratura associata, trattandosi di una rivendicazione di natura economica riguardante esclusivamente l’Avvocatura.


A tal riguardo, sono state espresse le seguenti considerazioni critiche:


1) un aumento dei compensi potrebbe tradursi in un aggravio per le parti, compromettendo la funzione di giustizia di prossimità che dovrebbe caratterizzare l’attività dei giudici di pace;


2) il rito semplificato e la minore complessità delle controversie innanzi al Giudice di Pace, rispetto a quelle trattate dal Tribunale, giustificano, secondo alcuni interventi, una differenziazione nei parametri retributivi;


3) i parametri forensi sono già stati oggetto di recente aggiornamento, e non appare urgente la necessità di un ulteriore intervento in senso incrementale;


4) d’altronde, l’inadeguatezza dei compensi professionali potrebbe riflettersi indirettamente sul sistema, incentivando le impugnazioni, con conseguente aggravio del carico giudiziario.


È stata tuttavia da altri rilevata l’opportunità di garantire un’adeguata professionalità dell’Avvocatura, circostanza che passa anche attraverso l’adeguatezza del compenso, e di valorizzare la prospettiva di un dialogo e di una collaborazione tra le componenti del sistema giustizia.


In ogni caso, l’opinione prevalente è stata nel senso di non associarsi formalmente alle richieste di natura economica, prendendo unicamente atto delle predette istanze.


Conclusioni


In conclusione, la Commissione ritiene che:


- il progetto di un ulteriore ampliamento delle competenze del Giudice di Pace rischi di comportare serie criticità nell’attuale sistema della giustizia;


- il tema dei compensi professionali degli avvocati non rientri nelle competenze proprie della magistratura associata e debba essere trattato con la dovuta cautela, in ragione del suo carattere settoriale e potenzialmente divisivo.



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