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8 giugno 2010

Incontro della Gec con la III Commissione del Csm

La Giunta esecutiva centrale ha incontrato oggi la IIICommissione del Csm per un confronto sulla questione relativa allasituazione di scopertura degli organici degli uffici meridionali,convocata a seguito della nota trasmessa al Csm in data 11 marzo2009, con la quale l'Anm aveva formulato alcune proposte.


La Giunta Esecutiva Centrale ha incontrato oggi la III
Commissione del Csmper un confronto sulla questione relativa alla
situazione di scopertura degli organici degli uffici meridionali,
convocata a seguito della nota trasmessa al Csm in data 11 marzo
2009, con la quale l'Anm aveva formulato alcune proposte.



In particolare si proponeva di introdurre benefici correlati
alla carriera, nonché di estendere, in via interpretativa,
l'istituto dell'applicazione su disponibilità, consentendo anche ai
magistrati in servizio presso uffici giudicanti di offrire la
propria disponibilità a coprire i vuoti degli uffici di
procura.



All'incontro hanno partecipato, su invito della Gec, anche
alcuni rappresentanti  di Magistratura Indipendente, nonché
altri componenti del Csm.



1. La drammatica scopertura degli organici e il disagio
dei magistrati
.



La Gec ha illustrato la drammatica situazione degli uffici del
meridione così come rappresentata nel corso degli incontri che si
sono svolti sul territorio. Le principali cause vanno individuate
nella norma ordinamentale che vieta di destinare i magistrati di
prima nomina ad uffici requirenti e nella rigidità delle
disposizioni in materia di passaggio di funzioni, in relazione alle
quali l'Anm ha più volte rappresentato l'esigenza di una immediata
revisione.



Inoltre, la Gec ha riferito i sentimenti di malcontento e 
disagio avvertiti dalla maggior parte dei giovani magistrati che
prestano servizio in quelli sedi.



Si tratta di colleghi destinati di ufficio in prima nomina in
sedi lontane da quelle di provenienza, in uffici non adeguatamente
organizzati e con una drammatica carenza di organico.



La frustrazione è accentuata dall'assenza di prospettive 
in merito alla possibilità di rientro o di avvicinamento alle sedi
di provenienza. In tal senso incidono negativamente, anche sul
piano della percezione, la sussistenza di speciali meccanismi di
mobilità, previsti dalla legge o da circolari del Csm, quali quelli
introdotti dalle leggi 100, 104 e 133, nonché quelli stabiliti per
i magistrati collocati fuori ruolo.



L'Anm ha sottolineato come questa diffusa situazione di disagio
della magistratura più giovane rappresenti un grave rischio per il
futuro della funzione giudiziaria in Italia, in quanto è sempre
maggiore la propensione dei migliori laureati, ed anche dei
vincitori di concorso, a ricercare altri percorsi professionali,
tra i quali la magistratura amministrativa, l'avvocatura dello
stato ed il notariato, che appaiono da ogni punto di vista più
appetibili.



L'Anm ritiene che tali meccanismi debbano essere drasticamente
ridotti. In particolare, si ritiene che nelle ipotesi disciplinate
dalle leggi 100 e 104 il trasferimento debba essere limitato alla
durata di quello del coniuge o alla permanenza della situazione di
malattia.



2. Le proposte dell'Anm



La GEC ha ribadito, inoltre, l'assoluta necessità di introdurre
sistemi di incentivazione sul piano amministrativo non solo per il
trasferimento e l'applicazione, ma anche per la disponibilità a
permanere nelle sedi disagiate.



Ha insistito, altresì, affinché venga esteso l'istituto
dell'applicazione su disponibilità dei magistrati giudicanti agli
uffici di procura.



La Gecha, poi, consegnato alla Commissione il testo della nota
ricevuta in data odierna dalla sottosezione di Agrigento, che si
allega.



Infine, la Gec ha sottolineato l'assoluta contrarietà alle
previsioni, contenute nel disegno di legge del Governo, relative al
trasferimento di ufficio dei  magistrati più giovani nelle
sedi disagiate, in quanto si tratta di disposizioni palesemente
incostituzionali, che incidono in via esclusiva in danno dei
colleghi con minore anzianità.



L'Anm è contraria in via generale ai trasferimenti di ufficio,
ma se vi fosse l'assoluta necessità di ricorrervi, si cominci dai
magistrati più anziani, da quelli in servizio negli uffici di
secondo grado e dai magistrati fuori ruolo.




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