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8 giugno 2010

Audizione Anm Comm.Giustizia su "processo breve"

Indagine conoscitiva dell'Anm sugli effetti dell'introduzionenell'ordinamento dell'istituto dell'estinzione del processo perviolazione dei termini di durata ragionevole.


Indagine conoscitiva sugli
effetti dell'introduzione nell'ordinamento dell'istituto
dell'estinzione del processo per violazione dei termini di durata
ragionevole



1. L'Associazione nazionale magistrati non ha certamente
effettuato una rilevazione completa sull'intero universo di
procedimenti pendenti presso gli uffici giudiziari italiani; né
avrebbe gli strumenti (o perfino il potere) per farlo.



Ma l'Anm è presente negli uffici con le proprie Sezioni
distrettuali e pertanto, unitamente ai singoli magistrati che
partecipano alla vita associativa, è in grado di conoscere il
"polso" della situazione reale attraverso i dati raccolti in uffici
rappresentativi dell'intero sistema-giustizia.



Il criterio al quale ci siamo attenuti è stato quello di
ricavare i dati effettuando il calcolo sul numero dei processi per
i quali è stata esercitata l'azione penale e non sul totale dei
procedimenti penali iscritti (comprensivo ad esempio dei
procedimenti iscritti contro ignoti, o dei procedimenti per i quali
è stato chiesta l'archiviazione, o dei procedimenti per i quali è
stato chiesta l'emissione del decreto penale di
condanna).



Infatti non avrebbe senso confrontare i procedimenti per i quali
la prescrizione processuale maturerebbe in caso di approvazione del
disegno di legge (comunque gravemente sottostimato) con l'intero
universo di procedimenti e processi penali, in tutti i gradi di
giudizio.



Il nostro calcolo si inserisce in una previsione che possiamo
definire "dinamica" e non "istantanea", in quanto non può essere
limitato ai soli procedimenti che risulterebbero già prescritti al
momento dell'entrata in vigore, ma anche a tutti quelli per i
quali, essendo già stata esercitata l'azione penale, è prevedibile
l'estinzione prima della pronuncia della sentenza di primo grado
(si pensi ad esempio a quei procedimenti per i quali sono trascorsi
1 anno, 11 mesi e 20 giorni).



Per questo motivo l'Anm ha ritenuto doveroso fornire i dati (più
che attendibili, perché provenienti dai colleghi che operano nei
tribunali, nelle sezioni giudicanti, negli uffici del Gip, nelle
procure) dei maggiori tribunali italiani. Per ognuno dei capoluoghi
di distretto o dei tribunali considerati è stata indicata la
percentuale dei procedimenti in fase di udienza preliminare o di
dibattimento, destinati a prescrizione processuale nell'ipotesi di
immediata entrata in vigore del disegno di legge (o perché già
prescritti, o perché di imminente prescrizione, o perché di
probabile prescrizione nel tempo residuo del biennio, già iniziato
in date diverse per ciascun processo). Si è altresì precisato, nei
giorni scorsi, che la percentuale era riferita ai soli processi
pendenti in primo grado e già in fase di udienza preliminare o di
dibattimento.



Le percentuali successivamente emerse nell'incontro dei capi dei
principali uffici giudiziari presso il Csm hanno sostanzialmente
confermato i dati raccolti e diffusi dall'Anm. Quelli indicati al
Consiglio superiore sono stati in genere leggermente inferiori,
proprio perché si confrontavano con un "universo" più ampio, che
includeva i procedimenti per i quali era stata esercitata l'azione
penale ma erano ancora in attesa di udienza preliminare. L'Anm
ritiene pertanto di poter dire che l'attendibilità dei propri dati
era ed è molto alta.



Alla luce di ciò l'Anm ritiene di aver fornito una leale
collaborazione nei confronti delle istituzioni, mettendo a
disposizione del legislatore le proprie competenze tecniche e la
conoscenza della realtà processuale e degli uffici giudiziari,
cosicchè ognuno possa conoscere le potenziali conseguenze di un
provvedimento e compiere scelte responsabili, che ovviamente
competono al Parlamento.



2. Ecco alcuni esempi:



2.1. ROMA



Ufficio GIP-GUP: processi pendenti 3716,
processi esclusi per materia 1653, processi estinguibili 2453 da
cui vanno detratti quelli per i 372 recidivi; quindi il numero di
procedimenti non estinti (materia+recidivi) è di 2025, quello dei
procedimenti estinti di 1691 (45,50%).



Dibattimento monocratico e collegiale: processi
pendenti 13174, processi esclusi per materia 2874, processi
estinguibili 10300 da cui vanno detratti quelli per i 1069
recidivi. Il numero di procedimenti non estinti (materia+recidivi)
è di 3943; quello dei procedimenti estinti di 9321 (percentuale del
70,07%).





2.2. BOLOGNA.



Il Tribunale di Bologna negli ultimi 5 anni ha definito in media
613 processi all'anno provenienti da udienza preliminare, aventi le
caratteristiche per l'applicazione del cd. processo breve. Per il
relativo 71%, pari a 435 processi, la sentenza è stata pronunziata
ad una distanza temporale superiore ai 2 anni.

La categoria dei processi provenienti da udienza preliminare non è
l'unica a subire presso il Tribunale di Bologna effetti così
significativi: anche il 17% dei processi
provenienti da citazione diretta subisce la stessa sorte, il
76% dei giudizi a seguito di opposizione a decreto
penale e il 27% dei processi provenienti da giudizio immediato. La
media tra tutti i riti è del 23%, ma è
significativa la diversa incidenza a seconda del rito, che sposta
praticamente gli effetti maggiori del provvedimento sui processi
provenienti da udienza preliminare.

I dati di improcedibilità dei processi provenienti da udienza
preliminare sono pari al 46% del totale presso il
tribunale, sui quali produce effetti il disegno di legge; quelli da
citazione diretta il 22%, quelli da opposizione a decreto penale,
il 26% e quelli da giudizio immediato l'1,7%.



2.3. VENEZIA.



Per il Tribunale di Rovigo i processi penali
pendenti avanti al Collegio sono 50, di cui 6-7 estinti in
conseguenza dell'approvazione del ddl 1880 (percentuale del 14%); i
processi penali pendenti avanti al Tribunale monocratico sono 1006,
di cui 240-250 sarebbero estinti in conseguenza dell'approvazione
del ddl (percentuale del 24,3%).



Per il Tribunale di Treviso la percentuale dei
processi estinti sarebbe pari al 20,38%. Il dato è stato
estrapolato comparando il numero di procedimenti pendenti avanti al
Tribunale penale (collegiale e monocratico) alla data
approssimativa del 30 aprile 2008, con il numero di procedimenti
penali tuttora pendenti alla data odierna: da detta comparazione
risulta che la pendenza totale è di 883 fascicoli, di cui 180
risultavano già iscritti al 30 aprile 2008.



Per il Tribunale di Verona la percentuale dei
processi estinti sarebbe pari al 30%. Il dato è stato ridotto in
via approssimativa al 25%, in considerazione dei procedimenti con
imputati recidivi con pena detentiva per delitto (si specifica che
nel ReGe questo dato non è indicato).



I dati dai quali è stata tratta la percentuale sopra indicata
sono i seguenti:




  • processi pendenti: monocratici: 1154 - collegiali: 103 - Totale
    1257


  • processi ancora pendenti a dibattimento, per i quali è stata
    esercitata l'azione penale fino al 31.12.2007, depurato dei reati
    ai quali non si applica l'estinzione breve: citazioni dirette 123
    processi  su 132 decreti emessi entro il 31.12.2007


  • opposizioni a decreto penale, 165 su 207 decreti penali emessi
    entro il 31.12.2007


  • procedimenti provenienti da udienza preliminare, 97 su 101
    decreti di rinvio giudizio emessi entro il 31.12.2007.



Comparando i dati sopra riportati, i processi che si
estinguerebbero sarebbero 385, pari al 30% dei processi
pendenti
.



2.4  PALERMO



I procedimenti complessivamente pendenti nelle sezioni del
Tribunale di Palermo (escluse quelle distaccate) ammontano (per
difetto) a 5000 monocratici e 400 collegiali.



Sulla base di tre udienze prese a campione, le sezioni del
Tribunale hanno segnalato la pendenza di processi ai quali si
applicherebbe la nuova normativa, con 316 imputati incensurati e
210 già condannati: gli incensurati sono, quindi, il 60% degli
imputati.



Le cinque sezioni del Tribunale e una sezione di Corte di Assise
hanno segnalato inoltre che 100 processi di particolare rilevanza
potrebbero essere interessati dalla riforma.



Sezioni distaccate (settore penale).



Ciascuna sezione ha individuato tra i  procedimenti
pendenti, quelli pervenuti e iscritti da oltre due anni (la data di
riferimento è il 14 novembre 2007).





  • Bagheria  
    11 proc. iscritti da oltre 2 anni su 
    256 (4,3%)





  • Carini      358 proc. iscritti da
    oltre 2 anni su 1087 (33%)




  • Monreale   37 proc.
    iscritti da oltre 2 anni su   333 (11%)




  • Partinico   
    43 proc. iscritti da oltre 2 anni su   350
    (12%)




Totale n.
449 su  n. 2.026   (22,16%)



In particolare, nel tribunale di Palermo la durata media dei
procedimenti penali è:




  • di 590 giorni dall'iscrizione della notizia di reato alla data
    della sentenza di primo grado;


  • di 150 giorni tra la data del decreto del Gup che dispone il
    giudizio fino alla prima udienza dibattimentale;


  • di 240 giorni tra la data del decreto di citazione diretta a
    giudizio e la prima udienza dibattimentale.





2.5 NAPOLI



In modo quasi analogo a quest'ultima rilevazione, si segnala la
durata media dei processi penali nel tribunale di Napoli:




  • 578 giorni dall'esercizio dell'azione penale alla data della
    sentenza di primo grado;


  • 209 giorni tra la data del decreto del Gup che dispone il
    giudizio fino alla prima udienza dibattimentale;


  • 300 giorni dall'inizio del dibattimento fino alla sentenza di
    primo grado.




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