Una delegazione della Giunta Esecutiva Centrale della
Associazione Nazionale Magistrati, composta da Luca Palamara,
Giuseppe Cascini e Antonio Balsamo, è stata oggi ascoltata dalle
Commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali sul
disegno di legge A.C. 2180 denominato "pacchetto sicurezza".
I rappresentanti della Gec, rispondendo alle domande dei
commissari, hanno offerto al Parlamento elementi di riflessione
critica su alcuni punti del disegno di legge.
In via generale l'Anm ha rappresentato perplessità per il
massiccio ricorso da parte del disegno di legge alla sanzione
penale per comportamenti di scarsa o nulla offensività. Si tratta
di una scelta legislativa che oltre a rendere di fatto del
tutto inefficace lo strumento del diritto penale, contrasta con il
principio costituzionale che impone il ricorso alla sanzione penale
come extrema ratio e solo per comportamenti realmente
offensivi di beni di rilievo. In particolare l'Anm ha espresso
dubbi in merito alla reintroduzione del delitto di oltraggio a
pubblico ufficiale, alla introduzione del reato di ingresso
illegale nel territorio dello Stato (anche se sanzionato solo con
la pena della ammenda e attribuito alla competenza del giudice di
pace), alla introduzione di nuove fattispecie penali a tutela del
decoro urbano. Analoghe perplessità sono state evidenziate con
riferimento alla introduzione di nuove aggravanti di carattere
astratto e prive di effettiva offensività.
L'Anm ha poi espresso seri dubbi di compatibilità costituzionale
delle disposizioni in materia di iscrizione alla anagrafe dei figli
di immigrati clandestini e in materia di segnalazione di immigrati
clandestini da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Sul
punto l'Anm ha anche consegnato alle Commissioni riunite un
documento predisposto dalla Associazione Italiana dei Magistrati
per i minorenni e per la famiglia, nel quale si segnala la
contrarietà di tali disposizioni con la Convenzione sui diritti del
fanciullo sottoscritta a New York il 20.11.1989.
Dubbi, sia di legittimità costituzione che di opportunità, sono
stati sollevati anche con riferimento alla previsione di un
concorso di associazioni di volontariato nella tutela dell'ordine
pubblico.
L'Anm ha inoltre consegnato alle Commissioni riunite un
documento predisposto dai magistrati di sorveglianza del Tribunale
di Roma nel quale si sollevano seri dubbi e perplessità sia in
punto di opportunità che di legittimità delle disposizioni che
accentrano sul Tribunale di Sorveglianza di Roma la competenza in
materia di controllo di legittimità dei provvedimenti del Ministro
della giustizia ai sensi dell'art. 41bis dell'ordinamento
penitenziario. Al riguardo l'Anm, nel condividere tali perplessità,
ha sottolineato l'esigenza di un intervento che senza rinunciare al
fondamentale valore del carattere diffuso della giurisdizione
rafforzi la garanzia del giudice naturale per tali
procedimenti.
Con riferimento alle disposizioni in materia di misure di
prevenzione patrimoniale la Anm ha segnalato l'assoluta necessità
di un intervento legislativo che ne valorizzi l'autonomia rispetto
alle misure personali, risolvendo i dubbi interpretativi scaturenti
dal mancato coordinamento tra il "decreto sicurezza" e la normativa
preesistente. Ha altresì evidenziato l'indifferibilità
dell'adeguamento della disciplina italiana in materia di
riciclaggio alle tendenze internazionali e alle direttive europee
con la eliminazione della clausola di non punibilità del cd.
"autoriciclaggio".
Una disposizione che era stata introdotta nel corso dell'esame
in Senato e purtroppo abbandonata. Ha, infine, sottolineato la
necessità di rendere effettivo l'accesso da parte dell'Autorità
Giudiziaria all'anagrafe dei rapporti bancari.