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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

11 giugno 2010

I falsi numeri del quotidiano "Il Giornale"

Dopo le dichiarazioni del Ministro Brunetta sui tornelli negliuffici giudiziari, ecco, puntuale, "Il Giornale" che, ancora unavolta continua ad alimentare una campagna di denigrazione neiconfronti della magistratura, che oggi viene additata ai cittadinicome l'unico responsabile dei ritardi del sistema giudiziario.


Dopo le dichiarazioni del Ministro Brunetta sui tornelli negli
uffici giudiziari, ecco, puntuale, "Il Giornale" che, ancora
una volta continua ad alimentare una campagna di denigrazione nei
confronti della magistratura, che oggi viene additata ai cittadini
come l'unico responsabile dei ritardi del sistema giudiziario.



"Il Giornale" dedica al tema "giudici fannulloni" addirittura il
titolo di apertura e  le pagine due e tre dell'edizione
odierna.



Peccato che i dati pubblicati nell'articolo e richiamati nel
titolo siano semplicemente falsi. Non sappiamo se ciò sia voluto
ovvero frutto di ignoranza.



E' grave, però, che la giornalista autrice dell'articolo non
sappia nemmeno che in Italia le Corti d'Appello sono composte da
tre magistrati.



Questa semplice informazione avrebbe consentito alla giornalista
di ricavare  dati ben diversi rispetto a quelli "sparati" in
prima pagina. Infatti per calcolare il numero di udienze per ogni
magistrato bisognava moltiplicare  per tre il numero di
udienze per anno (10.899 nel civile e 9.890 nel penale) e poi
dividere per il numero di magistrati. Inoltre se la giornalista
avesse provato a dividere il numero di procedimenti definiti per il
numero dei magistrati in servizio (dati riportati nell'articolo)
avrebbe potuto fornire ai cittadini una notizia rassicurante circa
la produttività dei magistrati italiani, ognuno dei quali definisce
oltre 1.400 procedimenti all'anno.



E' falso, poi, che i magistrati abbiano una "carriera assicurata
dall'età". Evidentemente la giornalista ignora che dal 2007 è stato
introdotto, su richiesta dell'Associazione nazionale magistrati, un
sistema periodico di valutazione del merito e della
professionalità, dal quale dipende anche la progressione
economica.



La giornalista inoltre mostra di ignorare le proposte e
l'impegno dell'Associazione nazionale magistrati sui temi della
organizzazione e del funzionamento degli uffici giudiziari.
L'abolizione dei tribunali inutili (i cd. "rami secchi"), il
processo telematico, la istituzione dell'ufficio del processo, la
riqualificazione del personale: sono proposte puntuali e concrete
fatte dall'Anm e alle quali ancora non abbiamo avuto risposta.



Quanto poi ai casi di giudici "assenteisti" è bene precisare che
l'Associazione nazionale magistrati è in prima linea nel richiedere
professionalità, impegno e responsabilità nello svolgimento delle
funzioni. Se gli episodi indicati dal quotidiano sono veri siamo
noi i primi a chiedere ai titolari dell'azione disciplinare di
intervenire per verificare profili di responsabilità.



La Anm non difende interessi corporativi, ma respinge con sdegno
una campagna orchestrata di diffamazione dell'intero ordine
giudiziario.



 




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