14 giugno 2010
L'Anm sulle candidature dei magistrati
Nell'imminenza della campagna elettorale per il rinnovo delparlamento, è emerso all'attenzione dell'opinione pubblica uninsieme di questioni che riguardano le candidature dimagistrati.
Nell'imminenza della campagna elettorale per il rinnovo del
parlamento, è emerso all'attenzione dell'opinione pubblica un
insieme di questioni che riguardano le candidature di
magistrati.
Si è discusso in particolare della "opportunità" delle
candidature di magistrati, del regime di ineleggibilità ed
incompatibilità nelle elezioni per il parlamento nazionale ed
europeo e nelle elezioni amministrative, delle modalità di
"rientro" in magistratura dei candidati non eletti nonché dei
magistrati che cessano dal mandato rappresentativo.
Si tratta, evidentemente, di temi complessi che pongono delicate
questioni di principio e stimolano diverse valutazioni e
soluzioni concrete.
Senza alcuna pretesa di affrontare questa intera problematica,
la Giunta dell'Associazione nazionale magistrati:
- ricorda che la nostra Costituzione garantisce, all'art. 51, il
diritto di "tutti i cittadini"di accedere "alle cariche
elettive, in condizioni di eguaglianza secondo i requisiti
stabiliti dalla legge";
- osserva che , in una prospettiva di corretta formazione della
rappresentanza politica, non sarebbe utile escludere
pregiudizialmente dal Parlamento e dalle amministrazioni i
magistrati, che sono potenzialmente portatori di competenze e di
esperienze professionali non meno preziose di quelle di altri
tecnici del diritto (avvocati, docenti universitari);
- ritiene necessarie norme che garantiscano in questo ambito
assoluta trasparenza e correttezza; norme che, da un lato,
evitino il rischio che l'esercizio delle funzioni giudiziarie
costituisca o possa essere interpretato come una possibile forma di
preventiva "captatio benevolentiae" degli elettori e,
dall'altro, circondino di opportune garanzie il rientro in
magistratura dei candidati non eletti e dei magistrati che cessano
dal mandato rappresentativo;
- mette in luce che, nella presente legislatura, è stato
elaborato ed approvato, con il voto quasi unanime di un ramo del
parlamento, il disegno di legge n. 3410 recante " Disposizioni in
materia di ineleggibilità e di incompatibilità dei magistrati"
(frutto della unificazione di diverse proposte di legge), che
contiene soluzioni meditate sulla elezione dei magistrati in
parlamento e negli enti territoriali nonché sul loro rientro in
ruolo e rappresenta una base positiva e valida anche per il lavoro
del futuro parlamento;
- auspica che, nel dibattito pubblico che si svolge nel paese,
questi temi siano affrontati in tutti i loro aspetti, senza
enfasi o strumentalizzazioni e con l'intento di
ricercare le soluzioni più appropriate, capaci di
contemperare la garanzia dei diritti individuali e le
esigenze della collettività.