15 giugno 2010
Reagire ad una scelta gravissima: Magistratura pronta a scendere di nuovo in lotta
La scelta di presentare al Senato-e non alla Camera dei deputati come era stato da più partianticipato- il ddl Mastella sull'ordinamento giudiziario èoggettivamente gravissima. L'Anm interpreta la decisione in tuttala sua valenza negativa, a cui intende reagire chiamando lamagistratura a mobilitarsi ancora un volta sulla questioneordinamento giudiziario.
La scelta di presentare al Senato
-e non alla Camera dei deputati come era stato da più parti
anticipato- il ddl Mastella sull'ordinamento giudiziario è
oggettivamente gravissima.
E' noto che l'unico obiettivo
realisticamente perseguibile entro il 31 luglio di quest'anno è
l'approvazione del ddl Mastella ad opera di un ramo del Parlamento
e che tale approvazione è premessa per l'emanazione di un
provvedimento che blocchi ulteriormente l'entrata in vigore della
controriforma Castelli, lasciando aperto il processo
riformatore.
La trasmissione al Senato del ddl
aumenta a dismisura i rischi di ritardi e slittamenti nella
discussione e nella approvazione delle nuove norme e rischia di
compromettere definitivamente il percorso tracciato dal Governo e
dalla sua maggioranza per sostituire alla legge Castelli
disposizioni che evitino la definitiva paralisi della
giustizia.
Essa rappresenta dunque un segnale
di disinteresse e di indifferenza al raggiungimento di risultati
che pure questa maggioranza ha sempre affermato di volere.
Segnale che l'Associazione
nazionale magistrati interpreta in tutta la sua valenza negativa ed
a cui intende reagire chiamando la magistratura a mobilitarsi
ancora un volta sulla questione ordinamento giudiziario e
convocando il Cdc in tempo utile per l'assunzione di ogni
iniziativa di lotta da adottare ben prima della scadenza del luglio
di quest'anno.