16 giugno 2010
L'Anm incontra il Ministro della Giustizia
Nell'incontro odierno con ilMinistro della Giustizia, la Giunta dell'Associazione nazionalemagistrati ha rappresentato i principali problemi relativiall'organizzazione giudiziaria, allo status dei magistrati ed alloro trattamento economico.
Cancellare il doppio prelievo sui magistrati.
Evitare bizzarrie e continue altalene sull'età pensionabile.
Ripensare il trattamento economico alla luce del nuovo ordinamento
giudiziario.
Nell'incontro odierno con il
Ministro della Giustizia, la Giunta dell'Associazione nazionale
magistrati ha rappresentato i principali problemi relativi
all'organizzazione giudiziaria, allo status dei magistrati ed al
loro trattamento economico.
In particolare la Giunta ha
ricordato che - in forza della legge finanziaria 2006 - i
magistrati italiani hanno contribuito al risanamento della
situazione economica del paese due volte, in primo luogo pagando,
al pari della generalità dei cittadini, imposte più elevate
e, in secondo luogo, subendo un prelievo straordinario del
30% sul meccanismo di adeguamento delle retribuzioni per l'anno
2007.
Il miglioramento della
situazione economico-finanziaria e la costituzione di una eccedenza
finanziaria (il c.d. tesoretto) privano di ogni giustificazione e
di ogni legittimità il mantenimento del prelievo straordinario del
30% sul meccanismo di adeguamento delle retribuzioni anche per
l'anno 2008.
Di qui la richiesta dell'Anm che,
in sede di approvazione della legge finanziaria del 2008, sia
cancellata la norma che prevede tale prelievo e si ritorni ad una
situazione di normalità grazie alla eliminazione della anomala
doppia imposizione (attuata in un momento nel quale la crisi
economica del paese veniva descritta come gravissima).
Inoltre la Giunta ha discusso con
il Ministro le indiscrezioni di stampa riguardanti futuri ed
eventuali interventi legislativi diretti a portare a 70 anni
l'età pensionabile dei magistrati.
Al riguardo è stato sottolineato
con forza che:
continui interventi sull'età
pensionabile condizionano in modo decisivo la nomina dei vertici di
importanti uffici giudiziari (a cominciare dalla Corte di
cassazione) e rischiano di incidere sulle stesse prerogative
del Csm e sulla autonomia ed indipendenza della magistratura;
la proposta di portare a 70 anni
l'età pensionabile dei magistrati è inutilmente onerosa, duplica le
spese ed è perciò incomprensibile sotto il profilo della politica
della spesa pubblica.
Sono stati infine
riproposti dall'Anm e discussi i problemi della
riparametrazione retributiva e della necessaria riorganizzazione
del trattamento economico sulla base del nuovo ordinamento
giudiziario che prevede il concorso di secondo grado ed eleva l'età
di ingresso in magistratura.