28 giugno 2010
Situazione organici delle procure e delle sedi disagiate
Il Cdc dell'Associazione nazionale magistrati esprime la massimapreoccupazione per la drammatica situazione di scopertura degliorganici delle Procure della Repubblica ed in particolare di quellemeridionali. Situazione che rischia nel breve periodo di provocareuna vera e propria paralisi della giurisdizione in situazioniterritoriali particolarmente delicate.
Il Cdc dell' Associazione nazionale
magistrati esprime la massima preoccupazione per la drammatica
situazione di scopertura degli organici delle Procure della
Repubblica ed in particolare di quelle meridionali. Situazione che
rischia nel breve periodo di provocare una vera e propria paralisi
della giurisdizione in situazioni territoriali particolarmente
delicate.
Le attuali proposte di modifica
della legge n. 133 del 1998 non sono idonee a soddisfare le
esigenze di copertura delle sedi disagiate, oltre a presentare
evidenti profili di incostituzionalità con riferimento soprattutto
alle garanzie di inamovibilità del magistrato.
L'Associazione ritiene che l'unico
intervento strutturale che possa stabilmente garantire il corretto
funzionamento degli uffici giudiziari è quello di una rigorosa
revisione delle circoscrizioni giudiziarie con l'abolizione o
l'accorpamento degli uffici minori, secondo le proposte già più
volte avanzate dalla Anm
Si ribadisce, inoltre,
l'esigenza di un intervento legislativo che abroghi l'attuale
divieto di assegnazione dei magistrati ad uffici requirenti e
funzioni monocratiche penali.
Nell'immediato e in attesa di
interventi di natura strutturale riteniamo di sottoporre al Governo
e al Parlamento da un lato e al Csm dall'altro alcune proposte di
modifica normativa e di interventi sul piano amministrativo
che potrebbero consentire di evitare o almeno tamponare il disastro
che si sta delineando.
Al riguardo l'Associazione
nazionale Magistrati propone:
la riduzione del periodo di
divieto di svolgimento delle funzioni monocratiche penali a soli
due anni con possibilità, alla scadenza, del passaggio ad altre
funzioni nel medesimo circondario o in uno vicino o, comunque,
nello stesso distretto;
la modifica del regime delle
applicazioni extra distrettuali, consentendo anche l'applicazione
da uffici giudicanti ad uffici requirenti, anche all'interno del
medesimo circondario;
la riduzione all'ambito
circondariale del regime di incompatibilità territoriale nel
mutamento delle funzioni;
drastica riduzione del numero dei
magistrati attualmente fuori ruolo;
la introduzione di benefici
economici per le applicazioni extradistrettuali a sedi
disagiate;
la previsione di incentivi per i
successivi tramutamenti orizzontali, da graduare in modo da
garantire un equilibrato sistema di mobilità di tutti i magistrati,
in particolare con riferimento agli uffici più ambiti;
l'ampliamento da parte del Csm
del ricorso alle applicazioni distrettuali e
extradistrettuali;
la previsione di agevolazioni nel
reperimento dell'alloggio e nelle tariffe di trasporto per i
magistrati destinati a sedi disagiate. Al riguardo l'Associazione
si impegna a sollecitare l'iniziativa del Ministro, e ad
assumere proprie iniziative per favorire i magistrati che accettino
di prestare servizio in sedi disagiate.
La estrema drammaticità della
situazione rende necessario denunciare con forza i rischi per il
corretto funzionamento della giustizia in molte zone del paese.
Il Comitato direttivo centrale dà
mandato alla Giunta di monitorare costantemente la questione della
situazione degli organici delle sedi disagiate e di riconvocare con
urgenza il Cdc per la valutazione delle iniziative da
adottare.