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22 luglio 2011

Sezione di Caltanissetta su sedi disagiate

La recente decisione del TAR Lazioin data 5/2/2007 ha reso evidenti le gravi conseguenze delladisposizione contenuta nell'art. 14 sexiesdecies l.n. 115/05 , cheha inciso sulle aspettative dei magistrati che avevano scelto dilavorare nelle c.d. "sedi disagiate" e di restarvi per diversianni. Chi ha fatto questa scelta vive oggi nell'incertezza; e gliuffici giudiziari meno graditi si svuoteranno presto senza chenessuno avrà voglia di tornarci e soprattutto di restarci.


SEZIONE DI CALTANISSETTA



LE IMPROCRASTINABILI SCELTE DELL'AUTOGOVERNO PER UNA
POLITICA EFFICIENTE DEI TRAMUTAMENTI





Caltanissetta, 23 febbraio 2007



La recente decisione del TAR Lazio in data 5/2/2007 ha reso
evidenti le gravi conseguenze della disposizione contenuta
nell'art. 14 sexiesdecies l.n. 115/05 , che ha inciso sulle
aspettative dei magistrati che avevano scelto di lavorare nelle
c.d. "sedi disagiate" e di restarvi per diversi anni. Chi ha fatto
questa scelta vive oggi nell'incertezza; e gli uffici giudiziari
meno graditi si svuoteranno presto senza che nessuno avrà voglia di
tornarci e soprattutto di restarci.

La vicenda dimostra:

-    le disfunzioni derivanti da interventi
legislativi, regolamentari o amministrativi parcellizzati e
sganciati dalla valutazione complessiva delle esigenze degli uffici
e dei diritti dei magistrati;

-    l'urgenza di procedere ad revisione globale
della disciplina di tramutamenti ed incentivi ai magistrati che,
scelte sedi poco gradite, vi rimangano a lungo.

Con rammarico la sezione dell'ANM di Caltanissetta deve ricordare
di avere pressantemente posto questi problemi all'Associazione
Nazionale e al CSM, elaborando proposte e documenti sin qui rimasti
senza apprezzabile seguito.

Oggi siamo dinanzi alla prospettiva di una grave mortificazione
delle aspettative di molti magistrati in servizio presso sedi
disagiate e di un blocco definitivo dell'operatività della legge n.
133 del 1988, senza che alcuna seria attività consiliare sia stata
ancora svolta per dare inizio ad una nuova politica dei
tramutamenti di ampio respiro e senza che siano state avviate
cadenzate procedure per consentire la mobilità.

Non intendiamo nascondere la profonda delusione che abbiamo
avvertito leggendo la proposta di circolare, varata dalla III
Commissione del CSM il 22/2/2007, che, pur introducendo
interessanti modifiche, si disinteressa - con il consenso unanime
di tutti i gruppi consiliari - di questi problemi e non apre le
prospettive di una seria politica che produca un autogoverno
efficiente ed equo, che garantisca la copertura dell'organico di
tutti gli uffici giudiziari, incentivando e premiando i magistrati
che sopportino sacrifici personali per renderla possibile e per
sopperire al fatto che la gran parte dei loro colleghi non
intendono o non possono offrire un'eguale disponibilità.

Non riteniamo che ora l'ANM possa rimettersi alle sole
determinazioni del CSM riguardo le proprie circolari interpretative
o limitarsi ad attendere le conclusioni cui perverrà il giudice
amministrativo nei procedimenti in corso.

L'ANM deve invece prendere posizione sulle politiche consiliari
riguardanti la copertura delle sedi disagiate, gli incentivi ai
magistrati disponibili a rimanervi e il soddisfacimento delle
aspettative dei magistrati che avevano confidato sui benefici
promessi con la legge 133/98.

La sezione dell'ANM di Caltanissetta auspica che un'energica
iniziativa sia assunta a livello associativo e in sede consiliare
entro il prossimo mese.

Autonome e decise prese di posizione anche pubbliche sono alla
studio in sede locale e si invitano tutte le sezioni che
ricomprendono sedi disagiate ad un'azione comune perché siano
adottate al più presto scelte chiare e soddisfacenti.

Se i magistrati non avranno motivo di scegliere sedi come Gela o
Crotone e di rimanervi almeno quattro anni, se non saranno per
questa scelta adeguatamente gratificati, il principio
dell'inamovibilità del giudice sarà sempre più percepito come un
odioso privilegio, contrario agli interessi dello Stato e dei
cittadini.

E l'indipendenza della magistratura sarà ulteriormente
minacciata.



Il Presidente: Andrea Salvatore Catalano    
      Il Segretario: Giovanbattista Tona




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