Accolti i ricorsi Anm, dichiarati incostituzionali i tagli agli stipendi

Con sentenza n. 223/12 la Corte
Costituzionale ha accolto il ricorso dell'Anm su tutte le questioni
sollevate, dichiarando costituzionalmente illegittimi tutti i 
"tagli"  agli stipendi previsti per gli anni 2011- 2012 -
2013  dalla manovra economica 2010.

Illegittimi per la Consulta, tra
l'altro, il contributo di solidarietà per i redditi eccedenti i
90.000 ed i 150.000 euro annui lordi, il progressivo taglio della
"indennità giudiziaria", il blocco degli acconti degli anni 2011,
2012 e 2013 ed il conguaglio, senza possibilità di recupero, del
triennio 2010 - 2012.

L'accoglimento da parte della Corte
Costituzionale di tutti i ricorsi presentati dall'Anm costituisce
un indiscutibile successo dell'azione dell'Associazione, condotta
nelle forme istituzionali proprie di un sindacato di
magistrati.

Non si vogliono sottolineare
speciali meriti, perché la tutela in ogni sede degli interessi
economici dei  magistrati è uno dei compiti statutari primari
dell'Anm; la Giunta esecutiva centrale ha sempre ispirato la sua
attività a tale ferma convinzione e la sentenza di oggi è la
conferma dell'infondatezza delle accuse di inerzia, strumentalmente
rivolte ai responsabili dell'Associazione da chi ora cerca
affannosamente di offuscare il ruolo centrale dell'Anm.

La Giunta esecutiva centrale,
aperta al contributo costruttivo di chiunque, prosegue con la
stessa attenzione e determinazione  nella tutela dei valori e
degli interessi di tutti i magistrati,.

La Gec sta già valutando le
iniziative più opportune perché non siano vanificati i principi e
gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale.