Il Comitato Direttivo Centrale
condivide i valori espressi nel comunicato della
Gec del 29 novembre, riconoscendosi pienamente nei suoi
contenuti.
In particolare ribadisce la
necessità che le scelte di autogoverno siano fondate rigorosamente
sulla applicazione dei parametri di legge, senza cedere a ragioni
che non siano quelle della valutazione oggettiva dei titoli e delle
qualità possedute dai candidati senza che entrino in gioco
ingerenze esterne o interne alla magistratura o logiche
territoriali o di appartenenza.
Ribadisce ancora il rifiuto
di soluzioni anacronistiche, incompatibili con le esigenze di
una moderna giurisdizione europea, come quella di nomine di
dirigenti operate sulla base del solo criterio della
"anzianità senza demerito".
Il Comitato Direttivo Centrale si è confrontato in modo
aperto e costruttivo sul tema dell'autogoverno, ed in
particolare sulle valutazioni di professionalità e sui
criteri di selezione della dirigenza.
La discussione ha fatto emergere le
criticità del sistema e la comune esigenza di aprire una fase di
dibattito volta ad un miglioramento del sistema , coinvolgendo, in
questa riflessione, tutti i magistrati.
Sono stati individuati alcuni temi
di impegno immediato:
riflessione in materia di
acquisizione e di efficacia delle fonti di conoscenza , anche
attraverso l'approfondimento della attività istruttoria possibile
in seno ai Consigli Giudiziario;
utilizzazione di fonti ufficiose
soltanto come stimolo per l'integrazione degli elementi
conoscitivi presenti nel fascicolo, mediante fonti
tipizzate;
trattazione delle pratiche di
commissione tendenzialmente secondo la data di vacanza;
impegno di tutti i magistrati, a
mettere al bando comportamenti di "autopromozione" o di promozione
dell'amico e di chi svolge funzioni nel sistema
dell'autogoverno a non tollerare comportamenti che mirano
impropriamente ad influire sulle scelte consiliari.
Altri temi potranno emergere dalla
riflessione comune delle sezioni distrettuali dell'associazione
Il Cdc dà, pertanto, mandato
alla Giunta di organizzare da subito , coinvolgendo una
rappresentanza del Cdc, cinque incontri sul territorio
con carattere seminariale, eventualmente aperti alla cultura
giuridica.
I risultati dovranno poi essere
trasferiti in un momento di riflessione a livello centrale, anche
deliberativo, al fine di proporre un possibile progetto di
miglioramento del circuito dell'autogoverno.
Approvato a maggioranza dal
Comitato Direttivo Centrale dell'Anm