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18 luglio 2015

Nel ricordo di Paolo Borsellino - L'intervento del Presidente della Corte di appello di Palermo Gioacchino Natoli

Palermo, Aula Magna della Corte di Appello [sabato, 18 luglio 2015, ore 15.00]


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Signor Presidente della Repubblica,


a me è dato il privilegio di rivolgerLe il saluto – a nome di tutti i giudici appartenenti agli Uffici del distretto della Corte di Appello di Palermo – i quali vivono forte l’orgoglio, ma sentono al contempo la responsabilità, di essere conterranei di chi, come Lei, è il primo cittadino siciliano a ricoprire la più alta magistratura dello Stato.


Sono, inoltre, onorato ed insieme commosso nel rappresentarLe una espressione di particolare e condivisa gratitudine per la sensibilità e l’attenzione che Ella – interpretando magnificamente i sentimenti dell’intera comunità nazionale – sta riservando alla commemorazione odierna, la prima che vede la Sua altissima presenza nella sede storica di questo Palazzo di Giustizia, che è divenuto oggettivamente – dagli anni Ottanta in poi – anche un luogo simbolico, carico di molteplici significati per la storia giudiziaria siciliana e, forse, dell’intero paese.


Rivolgo il mio cordiale e deferente saluto, ancora, a tutti gli altri illustri ed autorevoli Rappresentanti delle Istituzioni oggi presenti nonché ai colleghi magistrati ed ai numerosi cittadini intervenuti.


                                                                              *** 


Orbene, tornando alla celebrazione odierna, mi piace sottolineare soltanto, in questo intervento di saluto, che l’esempio di coloro che hanno perso la vita a causa della violenza mafiosa si presenta agli occhi di tutti noi con un carattere eroico, che va rinvenuto non tanto nella loro fine tragica, quanto nel contenuto della loro esistenza, improntata al costante adempimento del proprio dovere di uomini delle Istituzioni.


 


Infatti, sono stati certamente questi i caratteri che li hanno resi invisi a coloro che disprezzano la legalità e la convivenza pacifica tra i cittadini, e che hanno decretato la loro uccisione.


 


Pertanto, il ricordo di Paolo BORSELLINO che ogni 19 luglio si vuole tramandare alla memoria collettiva è legato, simbolicamente, al fatto che Egli, nella sua esistenza, ha affermato – tra tanti altri valori – almeno tre cose importanti:


 



  1. la necessità di un movimento di rinnovamento culturale e morale del Paese, che iniziasse dai giovani;

  2. il fatto che per vincere contro la “mala pianta” della mafia bisognasse lavorare tutti insieme;

  3. il fatto che, nelle proprie scelte personali, ciascuno dovesse prendere decisioni apparentemente “ordinarie” ma rilevanti, come quella di rifiutare compromessi, raccomandazioni e sotterfugi, giacché il rinnovamento morale della nostra società si può realizzare soltanto attraverso i comportamenti virtuosi e quotidiani dei suoi cittadini.


                                                           ***


È con questi devoti sentimenti, pertanto, Signor Presidente della Repubblica, che Le esprimo ancora il mio ringraziamento per l’attenzione che Ella ha voluto dare, con la Sua presenza, all’odierna commemorazione, consapevole come sono – anche a nome degli altri colleghi magistrati – della forte valenza simbolica dei messaggi che Ella sta cercando di dare all’intero Paese con i Suoi gesti e con le Sue condotte personali, oltre alle frasi esplicite, per indicare alla comunità nazionale la via di comportamenti eticamente elevati, che siano degni di quegli Uomini delle Istituzioni che hanno dovuto sacrificare, negli anni, la propria preziosa vita per affermare i migliori valori della nostra Costituzione.


Gioacchino Natoli


Presidente della Corte d’Appello di Palermo


 


 


 


 


 



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