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9 marzo 2019

L'Anm sulle sezioni specializzate immigrazione e protezione internazionale

L’entrata in vigore del cd. “decreto sicurezza”, che restringe i presupposti per il riconoscimento di forme di protezione internazionale diverse dallo status di rifugiato e protezione sussidiaria, comporta l’aumento dei rigetti delle domande di protezione internazionale da parte delle Commissioni Territoriali, con la conseguenza che sta aumentando il numero dei ricorsi contro i provvedimenti di diniego innanzi alle sezioni specializzate dei Tribunale. Tale situazione comporterà pesanti conseguenze anche sul carico di lavoro della Corte di Cassazione, già in affanno per l’aumentato numero di ricorsi a seguito della precedente abolizione dell’appello (ora generalizzata).
Chiediamo, pertanto, trattandosi di situazione ormai strutturale e non emergenziale, che il CSM ed il Ministro della Giustizia approntino le misure necessarie per far fronte, nell’immediato, all’emergenza e sul lungo periodo al fisiologico aumento della domanda di giustizia in tale ambito.
E’ necessario, pertanto, prevedere da parte del CSM, nell’immediato: applicazioni extradistrettuali straordinarie alle sezioni specializzate, previa analisi delle sopravvenienze; l’aumento delle piante organiche dei tribunali sedi di sezioni specializzate e dei corrispondenti uffici di Procura, da destinare a queste ultime; fornire linee guida ed indicazioni specifiche ai presidenti di Tribunale per il rafforzamento delle sezioni specializzate, con l’assegnazione di giudici a tempo pieno e non in coassegnazione con altre sezioni ed anche attraverso la effettiva costituzione dell’ufficio per il processo, prevedendo l’assegnazione di un numero congruo di stagisti e di GOP in affiancamento.
Le commissioni territoriali sono passate da un 47-50% di riconoscimenti di protezione umanitaria, al 2% di accoglimenti, sono state molto rafforzate dal punto di vista numerico, sono state aperte sezioni distaccate ed aumentate le sezioni, ciò rischia di essere del tutto inutile perché i giudici non sono in grado di far fronte al contenzioso e, soprattutto, di rispettare i tempi imposti dalla legge per la definizione dei procedimenti.
Bisogna tenere conto, inoltre, di tutto l’ulteriore contenzioso determinato dall’entrata in vigore del decreto sicurezza: quale l’aumento esponenziale dei dinieghi di rinnovo del permesso di soggiorno per protezione internazionale ed umanitaria, che vengono pertanto impugnati, il contenzioso determinato dall’espulsione dei titolari di protezione umanitaria dal circuito dell’accoglienza, il contenzioso determinato dall’esclusione dei richiedenti asilo dal diritto all’iscrizione anagrafica e via dicendo.
Tutto ciò provoca un aumento significativo dei ricorsi non legato all’attualità del fenomeno degli sbarchi sul nostro territorio e quindi destinato ad essere strutturale e non transitorio. Situazione che deve anche essere considerata ai fini della annunciata revisione delle piante organiche determinata dall’aumento di 600 unità previsto dalla legge di bilancio



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